Rete della Pace e priorità per il futuro

Medio Oriente: l’Italia e l’Europa debbono schierarsi apertamente per il cessate il fuoco, proibire la vendita di armi a Israele e riconoscere lo Stato palestinese.

Mantenere alta la soglia di attenzione sui drammi che vivono i popoli a noi vicini e costruire una politica di pace e di soluzioni nonviolente alle guerre. Questi sono gli obiettivi che si prefigge la Rete della pace, composta da una miriade di associazioni, che si sono incontrate il 22 luglio a Roma nella sede delle Acli e hanno illustrato il proprio contributo per il rilancio del movimento della pace italiano.

La Rete della pace lancia un ambizioso programma sul piano culturale e politico, non per addetti ai lavori bensì “in una dimensione popolare, che entra nel comune sentire della gente“, come ha sottolineato Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente.

Accanto a questo programma, che prevede fra l’altro l’apertura di un dibattito per riscrivere la costituzione europea e il superamento della Nato a favore di una politica di difesa veramente multilaterale sotto l’egida delle Nazioni unite e per l’istituzione di un servizio civile europeo “sentiamo la pressione dell’attualità, degli eventi bellici del Sud Est dell’Ucraina e della Striscia di Gaza”, ha ricordato Sergio Bassoli, resp. Politiche globali della Cgil e componente della segreteria della Rete della pace.

In particolare la Rete della pace chiede un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, condannando sia le operazioni militari di Israele a Gaza che stanno mietendo un alto numero di vittime civili, fra cui molti bambini, che i lanci di missili su Israele, e, come ha detto Luisa Morgantini dell’associazione Pace Palestina, “chiede al governo la sospensione della cooperazione militare e la vendita di armi nella regione mediorientale con le parti in guerra”.

La Rete della pace chiede la fine dell’occupazione militare della Palestina e la fine della colonizzazione dei territori da parte di Israele. “Come atto concreto per rendere più pressante la fine delle ostilità e il ritorno alle trattative per la pace chiediamo al Governo italiano l’immediato riconoscimento dello Stato palestinese“, ha affermato Gianni Bottalico, presidente delle Acli, secondo “la prospettiva dei due popoli e due Stati“, ricordata da Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci.

La piattaforma presentata, sarà oggetto di iniziative, incontri e assemblee in tutto il territorio nazionale, unendo sforzi ed esperienze con le altre reti, come è stato fatto a Verona il 25 aprile scorso, per l’Arena di pace, restituendo continuità e protagonismo al movimento per la pace e non violento italiano.

I risultati di queste mobilitazioni e proposte caratterizzeranno la partecipazione della Rete della pace ai prossimi appuntamenti, a partire dalla Marcia per la pace Perugia Assisi.