Bottalico Presidente nazionale delle Acli : per il Quirinale arbitro autorevole, non un notaio

«Le forze politiche sappiano trovare una figura di prestigio e di garanzia all’altezza del delicato compito che attende il nuovo inquilino del Quirinale per il prossimo settennato. Un arbitro autorevole, non un notaio. Una personalità su cui possa convergere il più vasto consenso». Lo ha affermato Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, intervenendo stamani alla Direzione nazionale dell’associazione, alla vigilia dell’inizio delle votazioni per eleggere il successore di Giorgio Napolitano, cui va «la profonda gratitudine delle Acli. Se poi tutte queste caratteristiche venissero rappresentate da una donna, sarebbe ancora meglio, dopo quasi settantanni di storia della Repubblica, è veramente il tempo».

Sull’altro snodo politico principale costituito dalla legge elettorale, il presidente delle Acli ha sottolineato che «la nuova versione dell’Italicum si discosta maggiormente dalla vecchia legge elettorale, il famigerato Porcellum, permette in parte di votare i candidati anche se permangono ancora aspetti discutibili come le modalità dell’attribuzione di un premio di maggioranza che finisce per penalizzare la rappresentanza. Tuttavia è importante anche il metodo: più l’intesa sulla nuova legge elettorale sarà ampia e maggiore sarà la garanzia che questa corrisponda all’interesse della democrazia anziché limitarsi a fotografare le convenienze di alcuni partiti».

Tra i temi toccati da Bottalico anche le elezioni di domenica scorsa in Grecia, «un momento molto importante da cui non si potrà più prescindere nella politica europea, con il quale la critica alle politiche di austerità è entrata dalla porta principale nel dibattito politico europeo, dalla porta della democrazia» e le nuove minacce terroristiche e belliche dopo gli attentati di Parigi del 7 gennaio scorso e in seguito all’aggravarsi della guerra in Ucraina.

«Condanniamo – ha affermato il presidente Bottalico – con tutta la durezza possibile, gli attentati di Parigi insieme alle stragi che si verificanospesso in Libia, in Nigeria, in Iraq, in Afghanistan ed in tanti altri Paesi. Rivolgiamo un appello agli organi di informazione: mai più la parola terrorismo sia associata all’aggettivo islamico, cristiano, ebreo, buddista o di qualunque altra religione. Il terrorismo, al pari della guerra, non c’entra con la religione. Allo stesso tempo la libertà di espressione deve essere esercitata in modo responsabile per non provocare e per non colpire i simboli sacri delle religioni, e deve essere esercitata in modo libero, perché dietro ogni guerra e ogni azione terroristica ci sono quasi sempre delle reticenze sul piano informativo».

«Le Acli – ha concluso Bottalico – aderiscono all’appello per la pace in Ucraina lanciato da papa Francesco durante l’Angelus di domenica scorsa e sollecitano il governo e l’Unione europea a adoperarsi per la ripresa dei tentativi di dialogo, per porre fine agli scontri che hanno provocato migliaia di vittime tra la popolazione civile dell’Ucraina orientale e per far cadere le sanzioni economiche tra l’Est e l’Ovest del nostro continente, che ostacolano la pace».

Ufficio stampa Acli

Intervento presidente Acli Gianni Bottalico Direzione Nazionale 28 gennaio 2015