L’Auditorium della Acli di Palazzo Grandi è quello delle grandi occasioni: per festeggiare uno dei presidenti più amati, Domenico Rosati che compie 90, sono arrivati proprio tutti. Meco, così come lo chiamano gli amici, è sorridente, si accomoda sul palchetto e si gusta incuriosito una prima sorpresa: un video del 1979, un’intervista dagli archivi della Rai in cui l’allora presidente dell’associazione (che ha guidato dal 1976 al 1987) faceva un’analisi della crisi del marxismo e metteva in guardia i cattolici sul rischio che questa crisi poteva avere per loro, perché nel marxismo c’erano valori come la solidarietà, fondamentale per fronteggiare la disgregazione morale e il rischio di ritrovarsi con un individualismo senza principi. L’altra grande sorpresa è stato il libro, “Cristiani di frontiera” a cura di Claudio Sardo, il vero organizzatore della festa insieme al Presidente Roberto Rossini, in cui sono stati raccolti 31 scritti di personaggi che hanno incontrato nella loro storia politica e personale Domenico Rosati. Tanti i personaggi presenti in sala che hanno voluto raccontare un aneddoto, un ricordo o semplicemente fare gli auguri a Rosati, tra questi: Franco Marini, Rosy Bindi, Rosa Russo Jervolino, Fabio Mussi, Giorgio Benvenuto, Luigi Covatta, Giuseppe Vacca, Carlo Casula, Ruggero Orfei, Mimmo Luca’, Gianfranco Astori, Franco Siddi, Lorenzo La Valle, Lorenzo Scheggi, Stefano De Mattia, Fabrizio Battistelli, Pierluigi Castagnetti, Marco Politi e poi gli ex presidenti delle ACLI tra cui Emilio Gabaglio, Franco Passuello, Lugi Bobba, Andrea Olivero, Gianni Bottalico.
“Siamo arrivati qui, di proroga in proroga – ha scherzato subito Rosati – per questo ringrazio tutti i medici che mi hanno seguito e che mi seguono, alcuni dei quali sono qui in sala. Ascoltando attentamente il video credo che già allora ci fossero in germe tutti gli elementi per una grande crisi. Anche ora siamo vicini ad una crisi, per questo vi chiedo che da questa serata escano le idee buone, a volte sono idee generiche che però possono ancora animare una battaglia di un certo impegno. Il significato di questa serata vuole portare acqua al mulino di questa grande speranza, fare in modo che la nostra grande democrazia possa esser ricondotta ai principi della nostra Costituzione, anche riadattando l’insegnamento che le ACLI sono riuscite a trasmettere alla realtà italiana”.
Fonte: www.acli.it