Carissimi amici, il 25 aprile 2020 rimarrà nella nostra storia per una straordinarietà che accomuna il nostro con tutti i Paesi del mondo nell’affrontare un nemico sconosciuto, che ci ha aggrediti in maniera imprevista e impetuosa. Ricordiamo la data significativa della nostra storia democratica inserendola nella attuale esperienza di sofferenza e incertezza, che affrontiamo come popolo e come singoli. Siamo gli eredi di due generazioni che hanno affrontato e superato le difficoltà della guerra, l’austerità della ricostruzione, e anche di epidemie, fortunatamente non severe come quella causata coronavirus, Covid 19.
A noi tocca preservare le conquiste democratiche, i diritti civili e politici tra i quali la nostra Costituzione, conquistata dalla Resistenza, annovera il diritto alla tutela della salute, al rispetto della dignità di tutti, considerando il valore della vita, fondamento di ogni diritto. Per dare continuità alla storia della nostra Repubblica, a 75 anni dalla vittoria della lotta di Liberazione, dobbiamo sentirci impegnati a promuovere una grande mobilitazione di popolo per conservare la pace di cui abbiamo goduto finora. Ci attende una affascinante sfida per costruire una grande casa comune, la Federazione degli Stati Uniti d’Europa, per evitare che insorgenti nazionalismi sovranisti creino divisioni innaturali, culturalmente, e pericolosi per lo sviluppo economico, non conflittuale fra gli Stati della UE.
La recente drammatica esperienza di emergenza sanitaria ha reso evidente la interdipendenza sociale, la insuperabile connessione fra tutte le economie e i rapporti imprescindibili degli scambi commerciali.
L’isolamento di ciascuno Stato indebolisce tutti a fronte di scambi economici e sociali, in una competizione globale, planetaria, che esige di poter contare su confronti con forze che si muovono a livello planetario. La UE ha il miglior welfare del mondo; è la prima potenza esportatrice nel mondo; produce un Pil che è circa un quinto di quello del pianeta.
Si aggiunga la sua concezione umanistica delle relazioni interne ed internazionali per poter essere la casa comune di 450 milioni di cittadini.
Le attuali sofferenze che accomunano tutti i popoli europei rende vitale completare la marcia per realizzare una vera Unione. Il destino di ciascuno coincide con quello degli altri e il destino di ogni democrazia dipende dal comune destino delle democrazie. Sia accolto l’appello accorato del Presidente Mattarella che chiede di agire, augurando “che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa”.
I movimenti europeisti incalzino i governanti, a cominciare dai Capi di Stato dei Paesi fondatori. De Gasperi, Adenauer e Schumann “hanno sognato un sogno” che scongiurasse per sempre le guerre. Vissero divisi da frontiere che incendiarono la guerra e vollero superarle per sempre.
La Storia possa ricordare il 25 aprile 2020 come la data del risveglio dal “sonno della ragione” per preparare “mondi nuovi”.
Mariapia Garavaglia