Quota 100 scade nel 2021 e non sarà prorogata, pertanto dall’1 gennaio 2022 non si potrà più andare in pensione in anticipo con questa modalità.
Quali sono le altre opportunità disponibili per chi desidera uscire anticipatamente dal mondo del lavoro? Proviamo ad analizzare le altre opzioni in campo.
Ape sociale
Per tutti coloro che hanno almeno 63 anni di età, 30 anni di contributi (o 36 anni in caso di addetti ad attività gravose) e si trovano in una delle seguenti condizioni:
– Disoccupati a seguito di licenziamento, anche collettivo, o per dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, che da almeno 3 mesi hanno smesso di fruire dell’indennità di disoccupazione
– Lavoratore che assiste, da almeno 6 mesi, il coniuge, il partner unito civilmente o un parente convivente o affine entro il 2° grado, a cui abbiano riconosciuto la legge 104
– Lavoratore con un’invalidità civile riconosciuta almeno del 74%
– Lavoratore che svolge un’attività gravosa, per almeno 6 anni negli ultimi 7 oppure per almeno 7 negli ultimi 10
Tale richiesta potrà essere effettuata entro il 31/12/2020.
Siamo in attesa di un’eventuale proroga a parte del Governo per l’anno 2021.
Lavoratori Precoci
Tutti quei lavoratori che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età e si trovano in determinate condizioni, potranno accedere alla pensione con 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2026.
Le condizioni previste per l’uscita anticipata sono:
– Essere disoccupati a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale e conclusione integrale della prestazione per la disoccupazione da almeno tre mesi
– Avere un’invalidità civile superiore o uguale al 74%
– Assistere al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104, o un parente o un affine di secondo grado convivente
– Aver svolto attività particolarmente faticose e pesanti ai sensi del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67
Opzione Donna
Possono usufruire di questa opportunità le lavoratrici dipendenti di 58 anni di età – 59 anni per le autonome – e 35 anni di contributi, entro il 31 dicembre 2019.
Accedono alla pensione anticipata con Opzione Donna le dipendenti nate entro il 31 dicembre 1961 e le autonome nate entro il 31 dicembre 1960 a condizione, per entrambe le categorie, che sia raggiunto entro il 31.12.2019 il requisito contributivo di 35 anni.
Per questa tipologia di prestazione resta in vigore la finestra mobile per cui l’assegno viene erogato secondo queste tempistiche: dopo 12 mesi dalla maturazione dei requisiti per le dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.
Pensione anticipata con il computo in gestione separata
La Facoltà di Computo consiste nella possibilità di accentrare presso la gestione separata i contributi presenti nelle altre gestioni pensionistiche. Presupposto per l’esercizio di questa opzione è che il lavoratore possa vantare il versamento di almeno un contributo mensile presso la gestione separata.
L’interessato deve, inoltre, possedere un’anzianità contributiva pari o superiore a 20 anni di cui almeno 5 collocati successivamente al 1° gennaio 1996, possedere una anzianità contributiva al 31 dicembre 1995; è necessario inoltre che entro questa data il lavoratore abbia meno di 18 anni di contribuzione.
I lavoratori che hanno maturato questi requisiti per l’esercizio del computo possono accedere alla pensione anticipata con 64 anni di età e 20 anni di contributi effettivi, a condizione che l’importo pensionistico sia superiore a 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale.
Katia Marazzina
Fonte: www.patronato.acli.it