Venerdì 29 gennaio 2021 si è tenuto, in modalità on-line, il convegno organizzato dalla Fap ACLI di Ancona e dalle ACLI dal titolo “Vivere il Covid da anziano” sull’emergenza, non solo economica, ma anche sociale delle persone “non più giovani”.
Come stanno affrontando questo periodo di epidemia le persone anziane? Quali sono le loro fragilità? Quali le loro paure e le loro reazioni di fronte alle disposizioni di contenimento della diffusione del Corona virus?
L’argomento, introdotto dalla Segretaria della Fap Acli, Carla Cocchi, è stato poi ampiamente sviluppato dalla psicologa Silvia Mimmotti e dalle assistenti sociali Debora De Angelis e Sabrina Bonanni.
Sono emersi molteplici fattori che possono mettere a serio repentaglio la salute mentale e fisica dell’anziano aumentandonei livelli di solitudine e preoccupazione: il timore di contrarre il virus, la difficoltà di non poter ricevere cure mediche/assistenziali/domiciliari, il terrore del ricovero e conseguente isolamento dal …”resto del modo”, ma anche la paura di poter contagiare i propri cari.
Sono state citate altre variabili che possono mettere in crisi gli anziani nel timore di perdere il ruolo attivo nella società come le molteplici misure di isolamento, la riduzione o la perdita dei contatti sociali, la mancanza degli affetti dei figli e nipoti.
Dalle relazioni esposte è emerso clamorosamente come le loro paure siano aumentate e di come si sentano soli rischiando di sviluppare la “sindrome della capanna” o del “prigioniero”: restare per tanto tempo chiusi in casa li porta a sentirsi sicuri solo nell’ambiente domestico manifestando ansia e angoscia al pensiero di uscirne fuori.
Dagli interventi è emerso inoltre che c’è in essere un cambiamento del concetto di comunità sociale: attualmente l’isolamento sociale sta creando sensi di emarginazione (la società diventa pericolosa e non si ha più il senso della socializzazione) con rischi di stati di ansia e depressione.
Si è parlato infine di “invecchiamento positivo” e di alcune strategie per ridurre l’isolamento e migliorare il benessere dell’anziano (la presenza con telefonate e video chiamate, l’ascolto, l’abbraccio virtuale, la comprensione e tante altre cose che potrebbero essere messe in atto per non lasciarlo solo!)
Al termine di questo incontro è stato presentato anche il progetto “Attiva-mente” voluto dalla FAP ACLI e U.S ACLI di Ancona e realizzato da Davide Malatesta, dottore in scienze motorie. Il progetto, dedicato agli anziani per rimanere attivi, prevede 4 lezioni video di ginnastica dolce della durata di 15 minuti da svolgere serenamente a casa.