Le Acli auspicano che il Global Health Summit, in corso di svolgimento oggi a Roma, sia una tappa fondamentale affinché vengano liberalizzati i brevetti dei vaccini e possano essere distribuiti a tutta la popolazione mondiale, soprattutto nei paesi più poveri.L’associazione ha aderito alla campagna “Nessun profitto dalla pandemia” e coglie l’occasione per rilanciare il messaggio che le grandi aziende farmaceutiche non dovrebbero trarre profitto da questa pandemia a scapito della salute delle persone, perché di fronte a minacce così grandi per la collettività si risponde con la solidarietà e non con i profitti privati.
Il Global Healt Summit può essere davvero l’occasione per cambiare paradigma e rifondare un Sistema Sanitario basato sull’universalità delle cure. Secondo una ricerca dell’Iref Acli, nell’ultimo anno una famiglia su dieci ha subito una riduzione di salario destinata a diventare definitiva, una famiglia su cinque è stata costretta a chiedere prestiti a familiari o amici e il 15,5% è dovuto ricorrere ad aiuti alimentari. In questo contesto sono particolarmente significativi i dati resi noti dalla Caritas pochi giorni fa che hanno evidenziato come le famiglie italiane vicine alla soglia di povertà rinuncino nel 60% dei casi alle cure non legate al Covid, conseguenza anche dei tagli alla sanità che sono stati fatti regolarmente negli ultimi dieci. È il momento di cambiare paradigma, questa emergenza ci ha posto di fronte alla sfida di rivedere il nostro modello di sanità, che dovrebbe andare verso una medicina di prossimità e soprattutto verso una piena accessibilità delle cure, da parte di tutti, senza distinzione di reddito o di territorio di appartenenza.
Fonte: www.acli.it