“Una politica che non ha coraggio è una politica che non riesce ad avere prospettive. Invece oggi noi dobbiamo avere il coraggio di combattere e vincere la battaglia sul diritto di cittadinanza perché solo così saremo in grado di dare un futuro al nostro paese” Così il Presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia, ha concluso il Convegno sullo Ius Soli organizzato dalle Acli Nazionali con l’obbiettivo di rimettere al centro del dibattito politico il tema della riforma del diritto di cittadinanza.
L’incontro è stato aperto dalla testimonianza di Mohamed Abdallah Tailmoun, Portavoce Rete G2 – Seconde Generazioni, che ha annunciato la manifestazione della rete per il prossimo 2 giugno: “perché c’è molta disattenzione della politica sul tema. Il cacciavite per scardinare questo stallo è l’art.4 della legge 91 del 1992, quello che permette di avere la cittadinanza al raggiungimento del 18esimo anno di età. Il problema è che i comuni d’Italia applicano in maniera disomogenea la norma e non tutti quelli che avrebbero diritto ricevono una lettera di comunicazione, ma solo quelli che hanno una residenza regolare e immacolata: non è giusto che le colpe dei padri ricadano sui figli”.
L’attore Jonis Bascir ha incentrato il suo contributo sulla valorizzazione della diversità: “quando mi chiedono da dove vengo io dico che so’ di Tor Marancia perché è importante partire dalle piccole cose, anche dal fatto che uno con la faccia come la mia parli in romanaccio. Sono contento di essere qui ma certo mi sembra davvero ridicolo dover parlare ancora di ius soli nel 2021, evidentemente siamo un paese diviso e allora partiamo dal basso: dobbiamo puntare sulla scuola e sui media per inculcare agli italiani che anche uno con la faccia di un altro colore può essere italiano”.
La pluricampionessa italiana di lancio del peso nelle categorie giovanili, Danielle Madam, ha voluto ripercorrere le tappe della sua vita, partendo però dal 30 aprile di quest’anno “il giorno più bello della mia vita, perché sono finalmente diventata cittadina italiana, io non ho mai avuto dubbi su chi fossi, ma è importante vederlo riconosciuto. Quando sono arrivata in Italia ero molto chiusa, a scuola non volevo fare niente, poi un giorno ho provato a lanciare, più che altro per evitare che la scuola chiamasse per l’ennesima volta le suore della comunità dove vivevo per lamentarsi di me. Da lì in poi la mia vita è cambiata, anche se ho dovuto scoprire sulla mia pelle cosa vuol dire non essere cittadina italiana ma io ho continuato lo stesso perché l’atletica mi faceva stare bene, ho trasferito i suoi valori anche nella scuola e ho cominciato a raggiungere risultati anche lì e ora sto per finire l’università. Ci sono però tanti ragazzi come me che rinunciano allo sport, che rinunciano al percorso che ho fatto io perché vengono scoraggiati proprio perché manca una riforma sul tema della cittadinanza”.
“Ci sono 1 milione di ragazzi in attesa di avere la cittadinanza, che per noi sono cittadini. Anche per loro oggi dobbiamo cercare il più ampio consenso possibile per procedere con una riforma che non può essere di destra o di sinistra: la legge del 1992 sullo ius sanguinis appartiene ad un’Italia che non è più quella di oggi.” ha aggiunto Antonio Russo, Vicepresidente delle Acli.
Al convegno è intervenuto anche il Segretario nazionale delle Acli, Enrico Letta che ha sottolineato come “l’Italia post pandemia dovrà emendarsi da tanti difetti del passato e tra questi difetti c’è anche il ritardo sulla riforma del diritto di cittadinanza. Costruiremo un’Italia migliore quando la diversità e l’apertura al diverso saranno considerati un arricchimento e non uno svantaggio. Voglio dire a voi delle Acli che noi faremo tutto il possibile sia a livello parlamentare che a livello culturale per raggiungere questo obbiettivo”. Anche la Senatrice Emma Bonino ha voluto ribadire “che si tratta di una battaglia che deve avvenire su più fronti, partendo da quello culturale. E poi dobbiamo cercare di dividere i due piani, quello della riforma del diritto di cittadinanza e quello dei flussi migratori perché si è creata, volutamente, una pericolosa sovrapposizione.
In allegato il dossier sullo Ius Soli aggiornato a cura dell’Area Cultura, Studi e Ricerche, Formazione e a cura dell’Area Welfare
Fonte: www.acli.it