A partire dalla mezza età, le ore ideali di sonno sono sette ore. In questo modo sarebbero garantite prestazioni cognitive migliori. Così conclude una nuova ricerca appena pubblicata su Nature Aging da un team di ricercatori anglo-cinese.
Molti studi scientifici suggeriscono che questi disturbi del sonno possano contribuire al declino cognitivo e ai disturbi psichiatrici nella popolazione che invecchia. Secondo i ricercatori sette ore di sonno per notte sono la quantità ottimale di riposo notturno anche per una buona salute mentale. Sono infatti proprio i volontari che hanno dormito sette ore a notte ad aver ottenuto migliori risultati nei test cognitivi. I partecipanti allo studio infatti hanno manifestato più sintomi di ansia e depressione e un benessere generale peggiore se riferivano di dormire per periodi superiori o inferiori alle sette ore.
I ricercatori concludono dunque che il sonno insufficiente o eccessivo può essere un fattore di rischio per il declino cognitivo nell’invecchiamento. Ciò è supportato da studi precedenti che hanno riportato un legame tra la durata del sonno e il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer e la demenza, in cui il declino cognitivo è un sintomo caratteristico.