La crisi di governo ha interrotto un percorso virtuoso, che al suo compimento sarebbe sfociato nella realizzazione della Riforma della non autosufficienza. Un cambiamento epocale, previsto anche dal PNRR, volto a creare un Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA).
Chiediamo al Governo attualmente in carica, unendoci alle altre 47 organizzazioni che compongono il Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, come previsto dalla Circolare Disbrigo Affari Correnti predisposta dal Presidente del Consiglio dei Ministri per disciplinare le attività delle istituzioni nazionali da qui alle prossime elezioni, di non sprecare la possibilità di adottare provvedimenti normativi rispetto al PNRR per fare in modo che la riforma prevista per la non autosufficienza faccia passi in avanti.
L’Italia attende da oltre 30 anni questa riforma, a cui non dobbiamo né possiamo rinunciare per almeno 10 buoni motivi: perché contempla in un unico Sistema tutte le misure, sociali e sanitarie; perché supera l’attuale frammentazione degli interventi; perché tutela la non autosufficienza come responsabilità pubblica; perché rendere i servizi riconoscibili e facili da raggiungere; perché semplificare l’attuale pletora di valutazioni delle condizioni degli anziani; perché propone una nuova domiciliarità, unitaria, appropriata e continua; perché assicurare la qualità degli ambienti di vita; perché riforma l’indennità di accompagnamento, trasformandola in una prestazione universale; perché costruisce un’intera architettura d’assistenza intorno alle famiglie; perché colloca la figura delle assistenti familiari (“badanti”) all’interno dello SNA.
Antonio Russo, Vicepresidente Nazionale Acli
Fonte: www.acli.it