In occasione della beatificazione di Papa Paolo VI,il 18 Ottobre a Roma, pubblichiamo il testo del discorso tenuto in occasione del 1 Maggio 1968 da Papa Paolo VI nell’udienza generale.
Paolo VI, il Papa che amava profondamente le Acli riafferma la particolare costante dilezione ed opera della Chiesa nell’elevare ed onorare i lavoratori di ogni categoria; e nell’offrire ad essi i mezzi per un completo benessere secondo lo spirito e l’ insegnamento cristiano
…Il lavoro è l’esplicazione normale delle facoltà umane, fisiche, morali, spirituali! e riveste perciò la dignità, il talento, il genio perfettivo e produttivo dell’uomo.
Ne esplica la sua fondamentale pedagogia, ne segna la statura del suo sviluppo. Obbedisce al disegno primigenio di Dio creatore, che volle l’uomo esploratore, conquistatore, dominatore della terra, dei suoi tesori, delle sue energie, dei suoi secreti.
Non è perciò il lavoro, di per sé, un castigo, una decadenza, un giogo di schiavo, come lo consideravano gli antichi, anche i migliori;ma è l’espressione del naturale bisogno dell’uomo di esercitare le sue forze e di misurarle con le difficoltà delle cose, per ridurle al suo servizio; è l’esplicazione libera e cosciente delle facoltà umane, delle mani dell’uomo guidate dalla sua intelligenza. È nobile perciò il lavoro, e, come ogni onesta attività umana, è sacro…. Veneriamo Giuseppe, il fabbro di Nazareth; e nel suo nome salutiamo e benediciamo oggi tutti i Lavoratori. E siccome, in un modo o in un altro, tali siete voi tutti, di cuore tutti vi benediciamo.