La lettera della Presidenza nazionale al Governo
«Convinti di agire per il rispetto della giustizia internazionale chiediamo al nostro Governo di riconoscere lo Stato di Palestina, così come hanno già fatto 134 Paesi nel mondo ed in Europa da ultima la Svezia». È quanto richiede la Presidenza nazionale delle Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni ed ai responsabili diplomatici in Italia di Israele e Palestina.
«Riteniamo inoltre – si legge nella proposta delle Acli – che il riconoscimento dello Stato palestinese non possa essere eventualmente ritenuto un gesto unilaterale, ma il diritto di un Popolo, come lo fu il riconoscimento e l’ammissione all’Onu per lo Stato di Israele».
Il testo integrale della lettera della Presidenza nazionale delle Acli
al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni
È con determinazione e convinzione di agire per la giustizia che chiediamo al nostro Governo di riconoscere lo Stato di Palestina, così come hanno già fatto 134 Paesi nel mondo ed in Europa da ultima la Svezia.
L’Italia nell’assemblea delle Nazioni Unite ha votato a favore della risoluzione per l’ammissione della Palestina alle Nazioni Unite; si tratta ora di rendere effettiva quella decisione.
Lo hanno chiesto anche 636 autorevoli esponenti della Società Israeliana in una lettera pubblicata sul giornale quotidiano Haaretz; lo ha chiesto direttamente all’Italia, Yael Dayan, figlia del generale Moshe Dayan ed esponente politica israeliana.
È dal 1980 che l’Unione Europea afferma che la soluzione, a questo ormai centenario conflitto, è la soluzione di due Popoli e due Stati; finora c’è solo stata la crescita della colonizzazione dei territori palestinesi, occupati a partire dal 67 da parte di Israele.
Il 15 novembre del 1988, con la dichiarazione d’indipendenza della Palestina, i palestinesi hanno riconosciuto lo Stato d’Israele ed accettato che il loro stato sorgesse solo sul 22% del territorio storico palestinese, quello dei territori occupati del 1967. Ad oggi invece, Israele non ha ancora riconosciuto lo Stato di Palestina, e non ha ancora definito una sua costituzione e neppure i propri confini.
La motivazione che viene addotta è che il riconoscimento nuocerebbe ai negoziati.
Noi pensiamo invece che il riconoscimento, eventualmente anche solo simbolico, dimostrerebbe allo Stato di Israele che ci sono opinioni autorevoli che ritengono che i negoziati sono necessari e indispensabili per la soluzione.
Riteniamo inoltre che il riconoscimento non possa essere eventualmente ritenuto un gesto unilaterale, ma il diritto di un Popolo, come lo fu il riconoscimento e l’ammissione all’Onu per lo Stato di Israele.
Auspichiamo che il Governo Italiano sappia agire con il necessario coraggio, oltre che per il rispetto di giustizia internazionale e riconosca al più presto lo Stato di Palestina.
Confidiamo naturalmente in una vostra positiva risposta.