In base alle valutazioni delle attese di vita e alle norme che regolano i requisiti per l’accesso alla pensione il Governo ha emanato il decreto che allunga di 4 mesi , dal 2016 , l’attesa o i requisiti per l’accesso alla pensione.
Dipendenti maschi pubblici e privati, donne del pubblico. I dipendenti maschi pubblici e privati e gli autonomi dovranno aggiungere questi 4 mesi ai 66 anni e tre mesi d’età (e agli almeno 20 anni di contribuzione nei casi i cui si possa chiedere il ritiro anticipato), requisiti minimi fino al 31 dicembre 2015 per andare in pensione. Vale anche per le dipendenti donna del pubblico.
Dipendenti donna private e autonome. Le dipendenti del privato, invece, scontano un piano di armonizzazione diverso e più oneroso (in termini temporali): da 63 anni e 9 mesi, valido fino al termine del 2015, a 65 anni e 7 mesi. Le lavoratrici autonome passeranno dagli attuali 64 anni e 9 mesi a 66 anni e un mese dal primo gennaio 2016.
Si potrà chiedere di restare in servizio fino a 70 anni e 7 mesi. 4 mesi in più rispetto agli attuali requisiti eleveranno anche la soglia massima di età entro cui si può chiedere di restare ancora in servizio: dal 2016 sarà di 70 anni e 7 mesi.
Pensione di vecchiaia (chi ha iniziato dopo il 1995). Per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 (sistema esclusivamente contributivo) ai requisiti minimi per accedere alla pensione di vecchiaia si debbono aggiungere 4 mesi: si passa da 63,3 mesi a 63,7.
Pensione anticipata. Dal 2016 il requisito salirà a 42 anni e dieci mesi per gli uomini e a 41 anni e dieci mesi per le donne. Sterilizzate nel frattempo fino al 2017 le penalizzazioni economiche per chi ha meno di 62 anni.