Il mondo sta invecchiando e secondo le prospettive dell’Onu, nel 2050, per la prima volta il numero di anziani supererà quello dei giovani con età inferiore ai 15 anni. Tale tendenza demografica comporterà una serie di conseguenze, ma anche grandi cambiamenti. Non solo sociali, culturali ed economici, ma persino architettonici. Un recente studio condotto dal Politecnico di Milano ha messo in luce la necessità di ripensare le città che dovranno fare i conti con una popolazione sempre più anziana con nuovi e diversi bisogni.
Occorrerà quindi ripensare, non solo il welfare, ma anche i trasporti e l’edilizia creando ambienti age-friendly, in grado di includere e agevolare, il più possibile, gli over 65 che saranno la maggioranza degli abitanti. Lo studio prende in esame le nuove infrastrutture che dovranno ad esempio prevedere marciapiedi dolci dotati di scivolo, zone d’ombra anti caldo, panchine intelligenti dotate di ricarica dei cellulari, bagni pubblici, accessi per le carrozzine, cartelli intuitivi ecc.
Anche la tecnologia svolgerà una funzione fondamentale. Attraverso lo smartphone, l’anziano dovrà essere in grado di prenotare una visita medica o di potersi collegare con il proprio medico di base. La stessa mobilità dovrà essere age-friendly, con l’impiego di autobus e tram dai pianali ribassati, oppure auto senza conducenti prenotabili tramite cellulare.