Da sempre le Acli lottano per contrastare il fenomeno della patologia da gioco d’azzardo che colpisce e indebita le famiglie, fino a ridurle sul lastrico. Una patologia silenziosa che coinvolge sempre più persone, soprattutto le giovani generazioni, che attraverso la tecnologia degli smartphone trovano un accesso facile e veloce: il giro vorticoso di scommesse online per i Mondiali di calcio in corso in Russia ne sono un esempio attuale ed eclatante.
Secondo il recente studio realizzato dall’Osservatorio Young Millennials Monitor di Nomisma, un minore su 2 è tentato dalle scommesse, ma solo il 17% ne avverte effettivamente la componente di rischio o dipendenza. Giocare d’azzardo si trasforma molto facilmente in una dipendenza, con implicazioni gravi per la salute e il benessere psicologico di chi ne è vittima, “chi gioca perde la capacità di controllare i propri comportamenti e non riesce più a stabilire e rispettare un limite di tempo e denaro da impiegare – ha affermato Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù – L’unico scopo dei giocatori diventa quindi la ricerca compulsiva dell’attività che genera piacere“, un problema che si riflette inevitabilmente anche sulle famiglie. Ricordiamo che tale disfunzione è già inserita tra gli stati patologici oggetto di cura del Sistema Sanitario Nazionale dal decreto legge 158/2012.
In questo contesto si inseriscono poi le infiltrazione della criminalità organizzata che trova terreno fertile sia nel gioco lecito e illecito, per riciclaggio e business milionari. Secondo la Direzione Nazionale Antimafia la criminalità ne condiziona direttamente la gestione, spesso attraverso prestanome, di sale e punti di raccolta inseriti nel circuito ‘legale’ di gioco e scommesse; si è dotata di ‘strutture parallele’ con le quali esercitare l’offerta illegale: dai centri scommesse mimetizzati come Centri Trasmissione Dati alla realizzazione di siti abusivi per l’offerta di gioco e scommesse online, situati anche all’estero.
Il valore del mercato dei giochi regolamentati con vincita di denaro, secondo la fotografia scattata dall’Osservatorio Gioco Online del Politecnico di Milano, è stato pari a 1,3 miliardi di euro, con una crescita del 25% rispetto al 2015. Tre le categorie più apprezzate, rappresentano il 90% del mercato, dai giocatori italiani: casino games, scommesse sportive, poker.
Il gioco del calcio è tra i maggiori protagonisti delle scommesse online e continua a richiamare la fetta più grande di scommettitori: il 2017 è stato un anno record con 10 miliardi di euro spesi, e cioè circa la metà del valore dell’intero mercato delle scommesse sportive.
Dati preoccupanti che vanno a minare seriamente la dignità della persona e che impongono la promozione in primis di una educazione preventiva e una comunicazione corretta che passi anche attraverso il blocco di ogni forma di pubblicità. Per questo le Acli sostengono il provvedimento del Governo come punto di partenza verso una regolamentazione completa e articolata di tutto il settore, che è anche l’obiettivo principale della Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo “Mettiamoci in gioco”, della quale le Acli nazionali si sono fatte promotrici.
“Scommettiamo che…?”. L’intervista delle Acli sul calcioscommesse
Lo chiameremo “Antonio”- per ragioni di privacy – e non è un giocatore patologico ma un ragazzo come tanti, di 17 anni, che ha gentilmente risposto a qualche domanda per capire meglio e da vicino uno dei tanti volti del gioco online.
>> Stasera si giocherà la prima semifinale dei Mondiali Francia-Belgio, cosa scommetterai?
Antonio: Deciderò durante la partita, si chiamano scommesse ‘live’, ovvero si gioca sull’evento in diretta. Si può fare comodamente da cellulare ma anche da un centro scommesse, ad ogni modo bisogna essere velocissimi, capaci nel leggere la partita in corso, intuitivi, perchè le quote cambiano di continuo.
Questa tipologia – che è quella più in voga tra i ragazzi al momento – consente di avere un notevole vantaggio economico e anche in termini di adrenalina.
>> Scommettere sulla vittoria di una squadra sembra quasi banale…
Antonio: Non è vero, si fa anche quello ma il campo è molto più vasto e più il risultato è improbabile e più è alta la vittoria. Faccio degli esempi, di solito scommetto su: chi segna per primo e a quale minuto; con quale risultato termina il match; se entrambe le squadre segneranno; si possono giocare gli ‘under’ e ‘over’, indicando cioè il numero della somma dei goal durante una partita che sarà appunto maggiore (over) o minore (under) rispetto al numero indicato.
Si scommette su tutto: su chi retrocederà in Serie B; su chi arriverà ultimo in classifica o su quale giocatore cambierà maglia; il toto allenatori sulla loro durata in carica; quanti goal farà un calciatore; per non parlare poi delle quote scommesse sull’ingaggio di Ronaldo alla Juve…
>> Raccontami una tua scommessa, vinta o persa.
Antonio: Ho scommesso 70 euro euro sulla vittoria della Roma contro il Barcellona, si parla di Champions League e ho vinto 60 volte la posta giocata. Ai Mondiali invece ho scommesso più o meno la stessa cifra sulla vittoria della Svizzera contro la Svezia e sai com’è finita…
Un gioco che mi appassiona poi sono i Fantasy Match, le gare virtuali tra due squadre che in campo non si affrontano direttamente oppure i Virtual dove le squadre sono inventate.
È quello che si fa in Inghilterra del resto con le cosiddette “novelty bets”, vale a dire scommesse su eventi di cronaca o costume come i matrimoni reali o di coppie del mondo dello spettacolo.
Spazio alla fantasia quindi, purchè non a pagamento mi verrebbe da aggiungere!
Fonte: www.acli.it