Nonostante l’Italia abbia registrato una significativa riduzione degli incidenti automobilisti, pari al 19,6% nell’arco temporale che va dal 2001 al 2010 (da 263.100 a 211.404), e financo una riduzione dei morti, passati da 7.096 a 4.090 (-42,4%) nello stesso periodo, rimangono invece preoccupanti le stime per gli over 65. Lo scenario nel 2050 vede un aumento del 50% del numero delle vittime stradali con più di 65 anni, con percentuali più che raddoppiate per le persone di 80 anni. L’Italia, infatti, sembra essere destinata a raggiungere questo triste primato.
I dati, del resto, sono impietosi: per i cittadini con almeno 65 anni la variazione del numero di morti tra il 2010 e il 2016 è quasi inesistente (si è passati dai 1.059 morti del 2010 ai 1.045 del 2016) e, proprio nel 2016, circa un terzo dei morti totali sulle strade avevano 65 anni o più. Questo significa che non è stato ancora affrontato il tema dell’invecchiamento della popolazione e delle sue conseguenze sociali. Tra gli interventi possibili, maggiori investimenti sui mezzi pubblici, sulle piste ciclo-pedonali, sugli spazi verdi, incremento delle strade a velocità limitata, ecc.