Bandiere dell’Europa e dell’Italia appese alle finestre, sulle pareti dei circoli, ma soprattutto bandiere in mano agli aclisti e ai cittadini nelle piazze di tutta Italia. È stata una giornata di sole e sorrisi quella del 21 marzo, un inizio di primavera che segna anche la rinascita di una speranza per il nostro continente. Fanno ben sperare soprattutto i volti di tanti giovani, gli stessi che qualche giorno fa erano scesi in piazza per la difesa del nostro pianeta e che anche ieri si sono spesi insieme ai membri dell’associazione, nei circoli cittadini e nelle sedi provinciali delle Acli di tutta Italia, per dire che il futuro è l’Europa. “Se sul tema delle identità si stabiliranno gli equilibri del prossimo Parlamento europeo, – afferma Matteo Bracciali, responsabile Esteri delle Acli – noi rivendichiamo con orgoglio il processo di integrazione europea che, nonostante sia incompleto e spesso di difficile comprensione, rimane l’unica strada per garantire a questo continente la pace e al mondo intero un riferimento politico che mette al centro l’uomo e non il denaro”. Da nord a sud, l’adesione all’appello lanciato da Romano Prodi di appendere una bandiera dell’Europa e una dell’Italia ha raccolto una grandissima adesione da parte delle Acli che, insieme alla Fondazione Achille Grandi ed altre associazioni, sono state coinvolte anche nell’organizzazione di evento social, “21 marzo, bandiere per il futuro”. “Vedere migliaia di bandiere al vento, tantissimi volti, dai più piccoli agli anziani, nelle piccole comunità e nelle piazze delle grandi città di questa Italia che ha festeggiato la primavera con nel cuore il sogno di un Europa più giusta, più buona e senza odio, – ha detto Santino Scirè, Presidente della Fondazione Achille Grandi – è stato un bel segnale per ribadire che valori come uguaglianza, solidarietà e democrazia sono i veri capisaldi del futuro Europeo delle nuove generazioni.” Per l’occasione, anche le finestre di Palazzo Grandi, sede nazionale delle Acli in via G. Marcora a Roma, sono state riempite con le bandiere dell’Europa e dell’Italia insieme a dei palloncini blu che riportavano il logo scelto per la campagna “Animare l’Europa”, un cuore disegnato dalle stelle gialle accanto al simbolo dell’associazione “Il sorriso dei ragazzi che chiedevano le bandiere europee e gridavano “viva l’Europa” di fronte ai nostri gazebo – ha detto il Presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini – è il segno che i giovani, pur non avendo vissuto direttamente i conflitti, hanno chiaro cosa significhi la pace, che si consolida con il dialogo e il rispetto tra i popoli, e che confida nella legalità, nella multiculturalità, nell’umanesimo condiviso”.
Fonte: www.acli.it