Se in passato le donne per poter andare in pensione avevano una possibilità di scelta ridotta, tra pensione di anzianità o pensione di vecchiaia, oggi la legge consente alle lavoratrici di scegliere tra più scenari.
La domanda che bisogna dunque porsi è: “Quale opzione scegliere?”. E soprattutto: “Cosa decidere oggi senza correre il rischio di pentirsene un domani?”.
• Opzione Donna?
• Pensione anticipata di anzianità?
• Pensione anticipata di anzianità “Ape social”?
• Pensione di vecchiaia?
Opzione donna
Per aiutarvi a decidere, vi illustriamo le varie possibilità a disposizione delle lavoratrici che vogliono andare in pensione. Oggi vi parliamo di Opzione Donna.
Il pensionamento con Opzione Donna può realizzarsi per tutte le lavoratrici sia del settore pubblico che privato, compreso il settore autonomo.
Sono escluse le lavoratrici iscritte alla sola “gestione separata”, anche se i contributi versati in questa gestione possono comunque essere cumulati agli altri contributi necessari per arrivare all’anzianità dei 35 anni di contribuzione.
Per andare in pensione con Opzione Donna bisogna avere 58 anni di età per le dipendenti e 59 anni per le autonome, oltre a 35 anni di contributi, obbligatori e figurativi, per le lavoratrici dipendenti del settore privato non valgono i periodi di infortunio e malattia.
Il termine è entro il 31 dicembre 2018 ma, attenzione, la pensione non decorre immediatamente dal momento in cui sussistono i due requisiti anagrafico e contributivo, bensì 12 mesi dopo il loro perfezionamento per le lavoratrici dipendenti, e 18 mesi per le lavoratrici autonome.
In pratica, avendo il requisito contributivo al 31 dicembre 2018, possono andare in pensione le lavoratrici dipendenti nate entro il 31 dicembre 1960 e le autonome nate entro il 31 dicembre 1959. L’ultima “finestra” utile per andare in pensione sarà il 1° gennaio 2020 per le dipendenti e il 1° luglio 2020 per le autonome.
La pensione con Opzione Donna è calcolata con il “sistema contributivo”: rispetto alle pensioni calcolate con il “sistema misto” retributivo e contributivo, l’importo generalmente è inferiore di circa il 30 %.
Il primo passo
Informarsi ed essere consapevoli per fare la miglior scelta.
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Fonte: www.patronato.acli.it