Uno studio scientifico condotto da un’equipe di esperti attivi presso l’Università di Cork (Irlanda) ha dimostrato come l’assunzione di fibre, minerali (rame, potassio, manganese, magnesio) e vitamine (C, B6, B9), molto contenute nella dieta mediterranea, in un campione di 612 anziani, ha contribuito a diminuire la presenza di marker infiammatori come la proteina C-reattiva e l’interleuchina-17.
I risultati suggeriscono che, grazie all’adesione alla dieta tipica dei Paesi del bacino del Mediterraneo, è possibile modulare il microbiota intestinale e, di riflesso, promuovere un invecchiamento più sano, eliminando i batteri associati a indicatori di fragilità.