In una società come quella italiana, dove l’età media si allunga ed entro il 2050 un italiano su 3 sarà un over 65enne, il contributo della popolazione anziana è essenziale, sia per la famiglia che per la comunità, oltre che per l’economia.
Lo dimostra una recente indagine, condotta su 2338 italiani, dal quale emerge come, lungo dall’essere un peso, gli ultrasessantacinquenni contribuiscano positivamente alla società, svolgendo i fondamentali ruoli di mentori, caregiver, oltre che sostenitori finanziari.
I risultati dell’indagine hanno evidenziato il significativo contributo sociale degli anziani. Si prestano ad accompagnare nipoti a scuola, a fare la spesa e babysitter, ma anche a dare il proprio contributo nel volontariato, oltre che sostenere economicamente le spese dei familiari. Secondo i dati della ricerca, il:
– 24% fornisce assistenza ai familiari, come ad esempio fare la spesa e guidare,
– 37% svolge una qualche forma di volontariato, per un totale di circa 5 milioni di persone
– 74% degli ultrasessantacinquenni fornisce sostegno finanziario ai giovani del proprio nucleo famigliare, aiutandoli così per istruzione (34 per cento), vacanze e tempo libero (33 per cento).
I giovani apprezzano il ruolo della generazione anziana nella loro vita, infatti, tra i partecipanti all’indagine, l’85 per cento delle persone di età compresa tra i 18 e i 40 anni ha dichiarato che il sostegno degli over 65 è molto o abbastanza importante.
Il rapporto evidenzia anche i molti vantaggi delle interazioni intergenerazionali. Secondo i più giovani, l’ascolto e il consiglio (58 per cento), la condivisione di conoscenze storiche o culturali (47 per cento) e l’amicizia/compagnia (45 per cento) sono le competenze più preziose che gli anziani offrono. Inoltre, quasi un giovane intervistato su quattro ritiene che i programmi di tutoraggio o di formazione promossi dal sistema pubblico nazionale o locale li aiuterebbero a interagire di più con le persone anziane.