La solitudine, tra le persone anziane, è associata alla riduzione della durata della vita. Alcune pubblicazioni scientifiche sostengono addirittura che l’isolamento produce i medesimi danni dell’obesità o del fumo. La solitudine è tra le cause più frequenti di perdita della salute. Tra i danni riscontrati, oltri a quelli ci dichiara matrice psicologica, ci sono quelli relativi ai meccanismi che portano alla demenza.
In particolare è stato dimostrato un legame con un elevato carico di beta-amiloide nel cervello, la sostanza che è il marker più noto di malattia di Alzheimer. Sebbene ancora non si conoscano le possibili tappe della correlazione tra solitudine e deposito di beta-amiloide, vi è la possibilità che la solitudine non sia solo una fattore di rischio, ma anche un marker precoce della demenza. Una recente analisi ha concluso che l’effetto della solitudine favorisce un aumento della mortalità rispettivamente del 29%. Secondo altri studi, gli anziani con più alti livelli di solitudine sono quasi due volte più esposti alla possibilità di morire prematuramente rispetto a quelli con i livelli più bassi.
Al contrario sono stati presentati studi condotti su molte migliaia di cittadini secondo i quali una forte connessione sociale protegge dalla morte prematura.