Anziani, Zilio (FAP Acli): intergruppo Parlamento per Silver economy

Roma, 14 apr. (askanews) – Un intergruppo parlamentare, proposto dalla vice presidente del Senato, Paola Taverna, per studiare iniziative legislative che diano nuova soggettività alla popolazione “longeva” nel nostro paese e che, in particolare, dia visibilità istituzionale ad una novità demografica ormai acclarata nel nostro paese, che vede in questa fascia di età un quarto dell’intera popolazione italiana, con una trand in crescita costante. Un intergruppo, spiega ad Askanews il segretario generale della Federazione anziani e pensionati (Fap) delle Acli, Serafino Zilio “che innanzitutto ha il compito di inserire anche nella nostra legislazione una visione della popolazione longeva non più come problema, semmai per le casse dell’Inps, ma come una risorsa da mettere in risalto”.

D. – L’intergruppo è una novità come stanno procedendo i lavori? ZILIO – “Siamo appena agli inizi perché l’organismo si è costituito non più di un mese fa, esattamente il 23 marzo scorso. In questa prima fase ne fanno parte una quarantina tra deputati e senatori di tutte le forze politiche e le associazioni che si occupano di tutelare e rappresentare questa fascia di età ormai così rilevante nel nostro paese. Ci si è riuniti solo un paio di volte e, quindi, siamo ancora alla cornice generale della questione ma penso che presto arriveremo al cuore del problema, alle proposte e alle ipotesi anche di riforme legislative. Nella riunione avuta proprio ieri abbiamo ascoltato un interessante intervento della responsabile del Dipartimento salute e welfare del Censis”.

D. Dal punto di vista legislativo da dove partire? ZILIO – “Dalla presa d’atto che il tema terza età va assunto in tutta la sua portata, se la legge regola e sostiene il cittadino occorre fotografare la situazione attuale cosa che oggi è scarsamente fatto. Le porto un esempio: due mesi fa è stato depositato un disegno di legge costituzionale che fa riferimento art.31 della nostra Carta per aggiungere un riferimento (che manca) agli anziani – e che ci auguriamo venga approvato al più presto – per quanto riguarda le protezioni. Questo, per dire, che il lavoro non manca…”.

D. – Si parla anche di Silver economy. Ci spieghi meglio. ZILIO – “E’ già una realtà nel nostro paese. I cosiddetti anziani, nonni o padri e madri, sono diventati una sorta di ammortizzatore sociale. I dati ci dicono che in 10 milioni si occupano dei propri nipoti o figli e che rappresentano un fattore di tenuta sociale. 7,5 milioni continuano ad erogare soldi e un milione e 800mila lo fa con regolarità. La triste vicenda della pandemia non ha fatto altro che confermarlo e dà lo spaccato del welfare in cui siamo ancora immersi e che è da mutare con proposte innovative. Il movimento economico prodotto da questa fascia di età, secondo altri studi, genera circa 200 miliardi l’anno di ricaduta sul sistema-paese e c’è una compartecipazione del 25% nella spesa complessiva dell’Italia. Ecco di cosa occorre prendere finalmente atto”.

D. Sì, ma come? Quali sono le proposte che emergono? ZILIO – “Se si riferisce al lavoro dell’intergruppo sono certo che spunti verranno sicuramente ma ora è certamente troppo presto per questo. Da molte parti si fa largo l’idea di istituire una sorta di Servizio civile nazionale della terza età che impieghi, volontariamente, il portato anche di esperienze lavorative che molti anziani ancora attivi possono e sono disposti a dare a livello di gestione, come dice Papa Francesco, della casa comune. Una esperienza poi, che a quanto mi risulta, sarebbe già allo studio di alcune regioni. Ripeto: occorre comprendere a tutti i livelli che i cosiddetti ‘longevi’ non sono un problema ma una grande potenziale risorsa per la nostra società”.

Fonte: www.askanews.it