Due voci parlano del venire di Dio. Isaia, voce del cuore: Viene il Signore con potenza. Ma subito specifica: con la potenza della tenerezza, tiene sul petto i piccoli agnelli e conduce pian piano le pecore madri. Tenerezza di Dio, potenza possibile ad ogni uomo.
Giovanni delle acque e del sole: Viene uno dopo di me ed è il più forte. Lui ci battezzerà, ci immergerà nel turbine santo di Dio.
I due profeti usano lo stesso verbo, in un eterno presente: Dio viene, viaggiatore dei secoli e dei cuori, viene come seme che diventa albero, come lievito che solleva la pasta, come profumo di vita per la vita (2 Cor 2,16). C’è chi sa vedere i cieli riflessi in una goccia di rugiada, il profeta vede il cammino di Dio nella polvere delle nostre strade. Dio si avvicina, nel tempo e nello spazio, dentro le cose di tutti i giorni, alla porta della tua casa, ad ogni tuo risveglio.
Prima parola della prima riga di Marco: Inizio del vangelo di Gesù. Si può allora iniziare di nuovo, anche da là dove la vita si è arrestata, si può ripartire e aprire futuro. Ma come trovarne la forza?
Inizio di una bella notizia… da qui, solo a partire da una buona notizia si può ricominciare a vivere, a progettare, a stringere legami, e mai partendo da amarezze, da sbagli, dal male che assedia. E se qualcosa di cattivo o doloroso è accaduto, buona notizia diventa il perdono, che lava via gli angoli più oscuri del cuore.
Inizio di una bella notizia che è Gesù. Lui, mani impigliate nel folto della vita, racconto della tenerezza di Dio, annuncio che è possibile, per tutti, vivere meglio e che il vangelo ne possiede la chiave. Il futuro buono è Dio sempre più vicino, vicino come il respiro, vicino come il cuore, profumo di vita.
Viene dopo di me uno più forte di me. Gesù è il più forte perché l’unico che parla al cuore, si rivolge al centro dell’umano (parlate al cuore di Gerusalemme, ditele che è finita la notte, Isaia 40, 1-2). Tutte le altre sono voci che vengono da fuori, la sua è l’unica che suona in mezzo all’anima. Perché ciò che conta è soltanto il fondo del cuore dell’uomo. E ciò che è vero nel cuore fa saltare tutto un mondo di scuse e di pretesti, di conformismi e di apparenze.
Viene colui che è più forte, il Regno di Dio non è stato sopraffatto da altri regni: l’economia, il mercato, il denaro. Il mondo è più vicino a Dio oggi di ieri. Lo attestano la crescita della consapevolezza e della libertà, il fiorire del femminile, il rispetto e la cura per i disabili, l’amore per l’ambiente…
La buona notizia è una storia gravida di futuro buono per il mondo, perché Dio è sempre più vicino, vicino come un abbraccio. E profuma di vita la vita.
Padre Ermese Ronchi