Si è svolto nei giorni 22-23 gennaio 2020, presso l’Hotel Hilton di Fiumicino (RM), il convegno congiunto, organizzato dalla Fap ACLI e dal Patronato ACLI, per ragionare insieme sull’elaborazione di un sistema previdenziale equo. Il titolo del convegno “Un sistema pensionistico sostenibile socialmente e finanziariamente” si innesta proprio nell’esigenza di sviluppare una riflessione comune volta a definire proposte e piste di lavoro sinergiche.
A fronte di una massiccia presenza di segretari Fap e dirigenti del Patronato provenienti da tutti i territori, i lavori si sono aperti con il momento spirituale curato da D. Giovanni Nicolini, accompagnatore spirituale delle ACLI, il quale ha evidenziato a più riprese l’importanza degli anziani e del loro contributo all’interno delle famiglie. E’ stata poi la volta del Segretario Nazionale Fap, Serafino Zilio, che ha ricordato il ruolo specifico della Fap all’interno del sistema dove fondamentale è la sua collaborazione con tutte le parti. Interpretando questo convegno come un punto di partenza, Zilio ha rimarcato la centralità della questione previdenziale, verso cui devono tendere gli sforzi sia della Fap che del Patronato, indicato come prezioso alleato per tutelare gli interessi dei pensionati e delle famiglie medesime. In chiusura di intervento il Segretario ha inoltre ricordato l’impegno della Fap che per ben due volte è scesa in piazza a fianco dei pensionati.
E’ stata poi la volta di Emiliano Manfredonia, Presidente del Patronato ACLI, il quale, dopo aver sottolineato l’alto profilo dell’Ente da lui guidato, ha enucleato le proposte presentate al Sottosegretario al Lavoro Puglisi per un sistema previdenziale che risponda ai criteri di solidarietà, equità e giustizia. Seppur in Italia sia difficile creare una cultura previdenziale per via della diffusa precarietà lavorativa, Manfredonia ha insistito perché si prosegua in questa direzione.
La parola è poi passata al Sottosegretario al Lavoro, Francesca Puglisi, che ha rimarcato l’importanza di lavorare insieme alla Fap e al Patronato in virtù del loro ruolo sociale che li porta, quotidianamente, ad essere in contatto con le persone e ad acquisirne le principali istanze. In una logica di lotta alle diseguaglianze, Puglisi ha spiegato che la riforma del Governo mira a conferire stabilità al sistema pensionistico rendendolo più equo. Perché ciò sia possibile, ha però aggiunto, è indispensabile un mercato del lavoro in grado di garantire una buona occupazione che si sta cercando di realizzare attraverso la legge di bilancio. In questo senso il Sottosegretario ha inoltre anticipato che nel 2021, terminata Quota100, si lavorerà per un sistema di flessibilità in uscita e ad un diversa pressione fiscale sulle pensioni, con una rimodulazione dell’irpef davvero equa.
L’onorevole è stata poi ringraziata dal Presidente Nazionale delle ACLI, Roberto Rossini, il quale ha assicurato la piena disponibilità delle competenze politiche e professionali della Fap e del Patronato per una riflessione seria sulla riforma delle pensioni.
I lavori sono proseguiti con la restituzione dei focus, precedentemente introdotti dal Vice Segretario Fap, Rosario Cavallo, ad opera di Giovanni Battista Armelloni, Michele Zannini e Ignazio Catauro. Il primo ha illustrato la mappa strategica della Fap, attraverso i suoi valori e le competenze che necessitano di una visione più ampia e allargata; il secondo ha ricordato che la rappresentanza si sostanzia nella capacità di stare in mezzo alle persone, raccogliendone le esigenze, mentre il terzo ha insistito sul bisogno di corsi specifici sui territori.
Il primo giorno di lavoro si è concluso con l’intervento di Martino Troncatti, Vice Presidente del Patronato ACLI, sostenitore dell’idea secondo cui la formazione debba basarsi su un analisi del contesto che oggi evidenzia alcune categorie a rischio come le donne, gli immigrati, i disoccupati e gli anziani non autosufficienti. La situazione è resa ancora più difficile dal perdurare della scarsa natalità e dal progressivo invecchiamento della popolazione. Per questo motivo Troncatti ha auspicato una superamento delle divisioni tra i servizi per andare incontro alla gente, creare nuovi centri di aggregazione, sviluppare le convenzioni e investendo sul volontariato.
La mattina successiva i lavori moderati da Serafino Zilio si sono aperti con l’intervento del Presidente Rossini che ha messo in guardia dall’affrontare il tema delle pensioni solo ed esclusivamente da un punto di vista finanziario, perché in assenza di un’adeguata riforma, in meno di dieci anni il sistema potrebbe saltare. Il presidente ha focalizzato tre proposte relative all’introduzione di un sistema universalistico di uscita flessibile dal lavoro, alla realizzazione di una pensione di inclusione e all’abolizione di un sistema-soglia all’accesso dei servizi. Rossini ha inoltre messo in luce come il sistema pensionistico attuale sia stato concepito secondo uno schema oramai superato, quando il mondo del lavoro era molto diverso. Per questo oggi è necessario garantire il diritto al lavoro per sostenere implicitamente il sistema previdenziale.
A seguire è intervenuto Claudio Piersanti, responsabile del settore Previdenza del Patronato Acli, chiarendo e contestualizzando il senso delle proposte del Patronato, sottolineando le connessioni con il mondo dei pensionati e spiegando alcuni dei principali suggerimenti, come l’obbligatorietà della previdenza complementare o la richiesta di intervento, da parte dello Stato, per coprire le finestre contributive delle donne che si assentano dal mercato del lavoro per assistere i figli o altri familiari.
Il Presidente Nazionale del Caf, Andrea Luzi, ha denunciato come la politica, schiava del qualunquismo e della virtual democracy, si è ridotta a rispondere spesso solo a istanze emotive e non razionali, abdicando ad un approccio olistico che invece sarebbe necessario per combattere criticità importanti come la denatalità e il ciclo economico in stallo di cui da tempo soffre il Paese, proponendo alcune ricette sulla riforma fiscale elaborate dal Caf. Il convegno, dopo un breve dibattito, è terminato con le conclusioni di Manfredonia nelle quali si è auspicata, nei prossimi mesi, un’altra giornata di lavori congiunti tra la Fap e il Patronato, nonché il rilancio dell’iniziativa di “Diritti in Piazza”, per dare maggiore visibilità ai diritti dei lavoratori