L’emergenza sanitaria ha mandato in tilt la rete dei servizi territoriali e le cure domiciliari le quali hanno subito una battuta d’arresto dopo un trend di crescita positivo registrato nel quinquennio pre-Covid. A farne le spese gli anziani fragili, che hanno bisogno di cure e monitoraggio continui a causa della presenza di patologie croniche concomitanti.
Se tra il 2014 e il 2019 gli over-65 assistiti a domicilio sono passati da poco più di 250mila a oltre 390mila, nel 2020 questo trend ha cominciato a decrescere, attestandosi a poco più di 385mila unità.
A scattare questa fotografia è l’indagine “Long-term care in Italia: verso una rinascita?”, curata per Italia Longeva.
Per realizzare un sistema di cure facilmente accessibile ed evitare che il paziente ‘si perda’ durante i molteplici contatti con i diversi snodi della rete territoriale, sarà necessario snellire i processi e renderli più efficienti, e integrare gli interventi sociosanitari in risposta ai bisogni sociali, oltre che clinici, dell’anziano fragile