La pensione anticipata di anzianità con APe sociale è un’ulteriore possibilità disponibile per le donne che abbiano almeno 63 anni di età e che si trovino in particolari e gravose situazioni sociali e familiari. Formalmente non è una vera e propria pensione, ma un’indennità che “accompagna” alla pensione definitiva con un importo massimo di 1.500 euro per 12 mensilità.
Questa forma, salvo proroghe, è accessibile solo per l’anno 2019.
Oltre al requisito anagrafico dei 63 anni, è necessario per le richiedenti far valere almeno una delle seguenti condizioni:
a) Donne disoccupate che hanno perso il lavoro a causa di licenziamenti collettivi, o per giusta causa o a seguito di una procedura di conciliazione, dunque la prestazione non può essere richiesta da chi ha cessato il lavoro per dimissioni. È necessario inoltre avere almeno 30 anni di contribuzione e che nei 3 mesi precedenti alla domanda la persona non abbia più percepito le prestazioni economiche per la disoccupazione.
b) Lavoratrici riconosciute quali invalide civili con una percentuale minima del 74% e almeno 30 di contribuzione.
c) Lavoratrici che assistono da almeno 6 mesi un familiare riconosciuto disabile grave ai sensi della Legge 104/92, coniuge o parente entro il 1° grado convivente, e che possono far valere 30 di contributi.
d) Lavoratrici che abbiano svolto da almeno 7 anni negli ultimi 10, ovvero almeno 6 anni negli ultimi 7, una delle attività riconosciute gravose dal Dlgs 67/2011.
Bonus per le lavoratrici madri: per coloro che possono far valere le condizioni sopra indicate al punto a) e d), è riconosciuto un bonus contributivo di 12 mesi per ogni figlio, per una riduzione massima del requisito contributivo di 2 anni.
Il primo passo
È importante informarsi ed essere consapevoli perché la scelta è definitiva!
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Fonte: www.acli.it