In un contesto di crescenti preoccupazioni per le tensioni internazionali, le guerre e la crisi climatica, il contrasto alla povertà deve essere un impegno prioritario, in Italia, in Europa e nel mondo. Alleanza contro la povertà fa il punto e lancia le proposte per una nuova politica e un nuovo approccio culturale al tema.
Prevenire e contrastare la povertà, nel mondo. in Europa, in Italia, è un impegno non più rinviabile. Soprattutto in un contesto di crisi economica, politica e climatica come quello che stiamo vivendo, a livello internazionale e nazionale. Per questo, Alleanza contro la Povertà in Italia, che raggruppa quasi 40 organizzazioni impegnate su questo fronte, lancia oggi 4 proposte per combattere la povertà attraverso precisi impegni politici e mette in guardia da 10 fake news che non contribuiscono ad un nuovo approccio culturale al tema.
Un problema globale, un impegno globale
La “povertà estrema” (definita dalla Banca Mondiale come disponibilità di meno di 2,15 dollari al giorno) colpisce oggi circa il 9% della popolazione mondiale, pari a quasi 675 milioni di persone (Rapporto sulla Povertà della Banca Mondiale del 2023). Il 40% di queste si trova nell’Africa Sub-Sahariana. Tensioni internazionali e guerre, insieme alla crisi climatica, sono al tempo stesso con causa ed effetto indiretto di questa condizione – ricorda Alleanza contro la povertà – che quindi deve rappresentare, anche a livello mondiale, una questione prioritaria da affrontare, specialmente nel contesto attuale, dilaniato da conflitti ed eventi climatici catastrofici” .
Uno sguardo europeo, i dati e la proposta
Per quanto riguarda l’Europa, la povertà estrema colpisce il 6,8% della popolazione, pari a circa 23,2 milioni di persone. A queste si aggiungono 94,6 milioni di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale, pari al 21,4% della popolazione (Eurostat, 2024). Il rischio di povertà cresce significativamente fra i minori. Il 24,8% dei minori, quasi 20 milioni, sono a rischio di povertà con un ulteriore incremento rispetto al 2022. Il rischio di povertà cresce fra le donne (22,3%) in minor misura fra gli uomini (20,3%).
Negli ultimi dieci anni, l’incidenza della povertà si è stabilizzata su livelli molto alti con variazioni ulteriormente negative negli anni del Covid. Soprattutto, sono cresciute significativamente le condizioni più gravi di povertà, indicando una costante tendenza alla cronicizzazione: chi cade in povertà tende a rimanere in questa condizione per un tempo sempre più lungo. Il 9,5% della popolazione non si può permettere un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni, con un incremento di 1,2 % rispetto all’anno precedente (8,3%). Il 32% della popolazione e, in particolare, il 56% dei genitori singoli con figli, non è in grado di sostenere una spesa imprevista (per un importo corrispondente alla linea di povertà mensile stabilita a livello nazionale) (EU-SILC, 2023). Il 43% degli Europei temono di cadere in una condizione di povertà nei prossimi mesi a causa della crescita dei prezzi e ai salari stagnanti. Soltanto il 15% della popolazione dichiara di trovarsi in una buona situazione finanziaria (European Barometer on Poverty 2024).
Le politiche di austerità avviate dopo la crisi finanziaria del 2008 hanno ridotto la capacità dei welfare europei di assicurare protezione alle famiglie in povertà ed efficaci politiche attive. Quasi tutti i governi europei hanno introdotto rigidi controlli di carattere finanziario sull’entità della spesa e criteri di accesso alle prestazioni molto selettivi e complessi. In numerosi settori di welfare, in particolare nei programmi di contrasto della povertà, numerosi governi europei hanno reso più rigide e stringenti le condizionalità nell’accesso ai programmi di supporto al reddito. Queste tendenze sono presenti in tutta Europa, seppure in diversa misura: l’Olanda, la Danimarca, il Regno Unito, l’Italia in questo ultimo decennio hanno rafforzato significativamente condizionalità e sanzioni per chi non rispetta le prescrizioni.
Il risultato è una diminuzione degli aventi diritto al welfare pubblico e la crescita significativa del numero delle persone che si rivolgono ad enti e associazioni di terzo settore per ricevere aiuti di carattere alimentare, beni di prima necessità e sostegni economici temporanei.
Afferma Antonio Russo, Vicepresidente nazionale delle Acli e portavoce di Alleanza contro la povertà in Italia: “Nella prospettiva di un miglioramento delle politiche dell’Unione che provi a strutturare misure comunitarie di lotta alla povertà, l’introduzione di un ‘Reddito minimo europeo’ – cosi come previsto dalla in attuazione del – rappresenterebbe un significativo passo avanti nella costruzione di un’Europa sociale da tempo annunciata e auspicata, ma ancora lontana dalla sua realizzazione”..
Italia, raddoppiano i poveri, si dimezzano i supporti
A livello nazionale, Alleanza contro la Povertà ricorda innanzitutto che la povertà assoluta è un fenomeno strutturale, che negli ultimi 10 anni ha visto un costante aumento dei numeri, certificato dai dati Istat: secondo le ultime stime preliminari sulla povertà assoluta, infatti, nel 2023 si trovavano in questa condizione l’8,5% del totale delle famiglie residenti, corrispondenti a circa 5,7 milioni di individui. “Il numero dei poveri assoluti in Italia, negli ultimi 10 anni, è raddoppiato – ricorda Antonio Russo – Pare ormai chiaro che le nuove misure di contrasto, introdotte dalla legge 85/2023, non sono adeguate né tanto meno efficaci e rischiano di aggravare una situazione già drammatica: secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Inps, infatti, i beneficiari delle nuove misure (Assegno Di Inclusione e Supporto alla Formazione e Lavoro ) sono poco più della metà rispetto ai beneficiari del Reddito/Pensione di cittadinanza: su un totale di 1.324.104 nuclei che avevano percepito almeno una mensilità di RdC/Pdc nel primo semestre del 2023, 695.127 sono quelli che hanno avuto accesso all’Assegno d’Inclusione nello stesso periodo del 2024”.
Le 4 proposte
Alla luce dei dati sulla povertà e sulle nuove misure di contrasto, Alleanza contro la povertà lancia 4 proposte al Governo:
1. il rilancio di una misura di contrasto universalistica e strutturale, rivolta a tutte le famiglie e le persone in povertà assoluta ;
2. il recepimento, nella legge di Bilancio a cui il governo sta lavorando, degli emendamenti proposti da Alleanza contro la povertà, per migliorare l’efficacia delle misure di contrasto vigenti, come già proposto e dettagliato nel Position Paper sulla legge 85/23
3. l’avvio di un monitoraggio, a livello territoriale e nazionale, sulla povertà e sull’efficacia delle misure di contrasto. Alleanza contro la povertà offre la propria disponibilità a questo scopo;
4. un nuovo approccio al tema della povertà che riconsideri un rilancio delle politiche di welfare e dei sistemi di infrastrutturazione sociale e del lavoro;
“Nel giorno in cui si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà, affinché il tema della crescita delle persone e delle famiglie in condizione di fragilità sociale non sia sminuito o derubricato dalle urgenze che interrogano la politica e, al fine di evitare che si affermi una pericoloso fenomeno di colpevolizzazione dei poveri, Alleanza contro la povertà sottopone quattro proposte di politiche possibili e mette in guardia da 10 fake news che si vanno affermando nello spazio del dibattito pubblico. Bisogna cambiare passo e bisogna farlo subito, a livello politico, economico e culturale. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a numeri che ci parlano di una emergenza sociale strutturale e globale”, conclude Russo.
Qui il documento con le 10 fake news sulla povertà
Fonte: www.acli.it