Con il titolo “Il coraggio della pace” il 9 e 10 maggio il Consiglio nazionale ha convocato il percorso del XXVII Congresso. L’appuntamento nazionale è dal 29 novembre al 1° dicembre a Roma. I Congressi provinciali entro il 27 ottobre e i regionali entro il 17 novembre.
I materiali per il confronto congressuale sono reperibili nella sezione dedicata e qui al link, e si articolano in:
- schede di sintesi delle attività delle deleghe, dei servizi e delle associazioni specifiche e professionali insieme a GA e Coordinamento donne;
- la traccia dei temi principali;
- la ricerca-azione Respon-abilità, questionari e momenti di incontro nei circoli sul futuro e il ruolo del nostro impegno;
- le proposte di legge sulla trasparenza dei partiti e sulla partecipazione delle persone alla vita politica;
- la relazione tenuta dal Presidente nazionale Emiliano Manfredonia;
- il tutto a fianco del percorso di modifiche organizzative, dal quale parte il confronto della Commissione Statuto.
La traccia congressuale evidenzia alcuni scenari e alcune priorità perseguite in questi anni per poi soffermarsi sulla sfida di fondo del coraggio della pace e su alcune nuove priorità.
- Gli scenari: siamo dentro un cambiamento d’epoca nel quale molte conquiste civili e sociali e la stessa democrazia paiono indebolirsi schiacciate dall’esplosione delle diseguaglianze e dall’espandersi della guerra globale a pezzi. Il mix esplosivo di ignoranza sulle nuove evoluzioni della tecnica e della scienza (Intelligenza Artificiale in primis) e concentrazione di potere di chi li controlla mette in discussione lo stesso statuto dell’essere cittadini e la democrazia. Occorre svolgere un’opera di alfabetizzazione, restituire alle persone e alle comunità le chiavi del proprio destino e volgere i mutamenti in corso in senso democratico.
- Ecco allora che le priorità perseguite in questi anni (da sviluppare ulteriormente), hanno visto l’associazione rinverdire il proprio essere movimento educativo e sociale della società civile, insieme ad altre associazioni, ecclesiali e non. Valorizzando la mole di dati ed esperienze dei servizi e delle proprie attività associative si sono moltiplicate le occasioni per mobilitarsi e fare proposte sulla pace, il lavoro, il welfare, le politiche familiari, il Terzo settore, le disparità e le discriminazioni di genere e nei confronti dei migranti, la questione giovanile, la difesa della Costituzione (La via maestra), contro il premierato e lo smembramento del Paese in tanti staterelli (autonomia differenziata). Consistente è l’elaborazione di pensiero (in particolare con gli incontri nazionali di studi) e la formazione, sia sui temi sia sul gusto di fare le ACLI. Ne è emersa la ricerca di uno stile aclista che si rifà al metodo sinodale del riconoscere, interpretare, scegliere. Si è messa al centro la vita associativa con più azioni di supporto ai circoli e al sistema associativo (provato dalla pandemia e da nuovi adempimenti): tra le quali la piattaforma e l’assistenza di Proximo, l’ottenimento dei ristori, la ripresa del tesseramento, l’animazione di comunità e il sito Azione sociale, l’impegno per valorizzare le associazioni specifiche, la diffusione di nuove progettualità, il registro dei volontari (ad oggi 13000 non occasionali) e il percorso con la cooperazione sociale. A fianco di ciò è cresciuta la collaborazione interna al nostro sistema e in particolare tra i diversi servizi, Patronato, CAF ed Enaip, che oggi vivono una fase di consolidamento e sviluppo, evidenziato anche dalla realizzazione di nuove strutture per i servizi al lavoro e la formazione nel centro-sud del Paese.
- La sfida principale cui dar voce in questo momento è la Pace, ripudio della guerra e richiesta che la comunità internazionale e l’Europa si facciano forza di pace per bloccare i conflitti in corso e aprire percorsi verso una pace giusta e sicura; la pace come nostro impegno culturale e politico per essere servizio e segno di speranza, partendo dall’incontro con e tra le persone, in circoli, servizi, progetti, nella preghiera e nell’ecumenismo; la pace come scelta per rilanciare a fianco di Ipsia il nostro impegno con i migranti, per scegliere l’ecologia integrale e affrontare insieme crisi ambientale e crisi sociale.
Ad essa e alle priorità di queste anni si affiancano 6 obiettivi:
- Organizzare la gente contro l’esplosione delle diseguaglianze che ormai è la nuova questione morale e democratica, perché le concentrazioni di ricchezza e potere dettano le agende della politica: aggregare, organizzare, dare voce a chi fa più fatica;
- La radicalità del Vangelo per un nuovo impegno sociale e politico: insieme ad altre organizzazioni aprire un cammino, una strategia nuova per sollevare alcune contraddizioni: disarmo (anche delle coscienze), dialogo, democrazia secondo Costituzione (libertà e giustizia sociale). Mettersi per le strade per far emergere i volti, il paese e il mondo della dignità;
- Acli europee e internazionali: Sviluppare la nostra organizzazione europea e internazionale e la nostra presenza nelle reti e nelle istituzioni;
- Rilanciare la nostra presenza nelle comunità e di circolo, specialmente nelle periferie e nelle aree interne con forme aggregative leggere, gruppi di base, valorizzando la presenza dei servizi per promuovere volontariato e aggregare attorno ai bisogni. Rafforzare nelle province il coordinamento di più azioni ed esperienze di sviluppo associativo;
- Il lavoro nelle ACLI come lavoro sociale e associativo: siamo datori di lavoro di migliaia di persone, è un banco di prova della qualità del lavoro che proponiamo, utile anche per valorizzare l’apporto delle persone che lavorano con noi nel proporre alla gente nuovo volontariato e nuovo impegno;
- Parrocchie: rilanciare insieme ad altre associazioni la nostra presenza per una chiesa tra la gente e in uscita.
Fonte: www.acli.it