Il progetto Acli “Time to care”: il bilancio dell’esperienza

Time to care è stato promosso congiuntamente dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale e dal Dipartimento per le Politiche della famiglia. Nato per dare risposte concrete alle persone anziane in un periodo complicato come quello della pandemia, si è sviluppato da Ottobre 2021 a Maggio 2022, con una serie di iniziative mirate a contrastare gli effetti negativi della pandemia e dell’isolamento che ne è derivato. Davanti alle situazioni di solitudine e di difficoltà nel compiere le normali attività della vita quotidiana (fare la spesa, andare dal medico, recarsi in un ufficio per una pratica, ecc.) 10 sedi Acli hanno attivato dei progetti di assistenza rivolti agli anziani che hanno contribuito a migliorare la quotidianità vissuta da questa fascia di popolazione così drammaticamente toccata dalla malattia e dagli effetti dell’isolamento.

Le sedi Acli di Cosenza, Cuneo, Mantova, Padova, Pavia, Perugia, Pisa, Roma, Torino, Varese hanno posto in campo varie azioni, sulla base delle esigenze locali e delle possibilità attuative dettate di volta in volta dalle condizioni della pandemia stessa. Sono stati attivati: servizi di assistenza a domicilio e/o a distanza (8 sedi); attività di “welfare leggero”, quali disbrigo di piccole faccende per persone anziane o bisognose (6 sedi) e, infine, attività di assistenza da remoto e servizi informativi, anche con contatti telefonici dedicati all’ascolto e al conforto delle persone sole (10 sedi).

Le attività sono state progettate e realizzate nell’ambito del bando emanato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale che ha consentito il finanziamento di contratti di collaborazione destinati a giovani operatori da assegnare ai progetti sviluppati dai proponenti che hanno partecipato al bando. Così Acli ha potuto attivare 45 giovani operatori under 35 distribuiti nelle 10 sedi attuative dei progetti e affiancare questi giovani ai propri volontari e collaboratori ed impegnarli nelle attività progettuali.

Oggi, nel chiudere il bilancio di questa iniziativa, i dati ci dicono che sono state raggiunte 1.291 persone anziane con le varie attività progettuali, supportate 862 famiglie come beneficiarie indirette, valorizzato una rete di collaborazione piuttosto ampia con cui le attività sono state portate avanti (Comuni, aziende, strutture RSA e centri, circoli socio-culturali, ecc.). Altra nota positiva: il programma ha visto 45 giovani impegnati nei confronti degli anziani, incentivando occasioni preziose di dialogo intergenerazionale e di solidarietà fra generazioni.  

Accanto alla dimensione dell’aiuto e del sostegno materiale, la rete Acli, inoltre, ha proposto – quando la situazione pandemica lo consentiva – anche attività di socializzazione e di svago per gli anziani, nella profonda convinzione della necessità di rinsaldare i legami fra le persone e le comunità locali che proprio la pandemia ha messo a dura prova e, purtroppo, ancora continua a far sentire i suoi effetti.

Fonte: www.acli.it