Le leggi di civiltà dovrebbero appartenere a tutto il Parlamento, ancor più se si tratta di un Governo dichiaratamente europeista. Non impegnarsi proprio oggi sullo ius soli sarebbe una contraddizione in termini.
La legge sulla cittadinanza giace in Parlamento da venti anni. Quanti giri di giostra dobbiamo ancora aspettare perché il nostro Paese si doti di una legge adeguata all’attuale situazione? Nelle scuole del nostro Paese, l’incidenza degli alunni stranieri è del 10%; degli 860.000 studenti il 64,4% è nato in Italia e in molti casi l’unica lingua che parla è l’italiano. Oltre al diritto allo studio e allo sport, auspichiamo che a questi ragazzi sia data finalmente la cittadinanza, per creare cittadini del domani a 360° e non persone rancorose in attesa di una legge di civiltà.
Il Parlamento e il Governo si pongano l’obiettivo di promuovere una riforma organica sull’immigrazione partendo dal principio che essa non è un inciampo della storia ma è parte integrante della vicenda umana. Un paese che sa guardare al suo futuro non discrimina e non respinge ma accoglie e integra.
Fonte: www.acli.it