Sono 350 i milioni che lo Stato metterà a disposizione delle regioni e delle province autonome per programmare gli interventi per i “disabili gravissimi”
I 350 milioni messi a disposizione dalla legge finanziaria per il fondo non autosufficienza, dovranno essere destinati per almeno il 40% alle cure domiciliari e per almeno il 30% impiegati a favore delle persone nelle condizioni più critiche, compresi i malati di Sla.
E’ quanto prevede la delibera del 5 Agosto scorso della Conferenza Unificata Stato Regioni.
I “disabili gravissimi” – si legge nella delibera- sono le persone in «condizione di dipendenza vitale che necessitano a domicilio di assistenza continuativa e monitoraggio di carattere sociosanitario nelle 24 ore, per bisogni complessi derivanti dalle gravi condizioni psico-fisiche, con la compromissione delle funzioni respiratorie, nutrizionali, dello stato di coscienza, privi di autonomia motoria e/o comunque bisognosi di assistenza vigile da parte di terza persona per garantirne l’integrità psico-fisica».
All’articolo 2 della bozza di accordo , relativamente alle finalità vengono definite le le priorità d’intervento:
– previsione e rafforzamento di punti unici d’accesso alle prestazioni e ai servizi localizzati negli ambiti territoriali;
– potenziamento della presa in carico della persona attraverso un piano personalizzato di assistenza;
– valutazione della non autosufficienza attraverso unità multiprofessionali (Uvm) in cui siano presenti le componenti clinica e sociale;
– incremento dell’assistenza domiciliare,adeguando le prestazioni alla evoluzione dei modelli di assistenza domiciliare
– supporto al non autosufficiente e alla sua famiglia eventualmente anche con trasferimenti monetari condizionati all’acquisto di servizi di cura e assistenza domiciliari e alla fornitura diretta degli stessi servizi da parte di familiari e vicinato sulla base del piano personalizzato;
– ricoveri di sollievo in strutture socio-sanitarie, purché complementari al percorso domiciliare.
Ecco la tabella dei fondi destinati alle regioni:
Regioni e Province autonome | Riparto fondo |
ABRUZZO | 8.296.000 |
BASILICATA | 3.774.000 |
CALABRIA | 12.002.000 |
CAMPANIA | 28.560.000 |
EMILIA-ROMAGNA | 26.622.000 |
FRIULI VENEZIA GIULIA | 7.684.000 |
LAZIO | 30.022.000 |
LIGURIA | 11.492.000 |
LOMBARDIA | 51.714.000 |
MARCHE | 9.758.000 |
MOLISE | 2.346.000 |
P.A. DI BOLZANO | 2.584.000 |
P.A. DI TRENTO | 2.856.000 |
PIEMONTE | 26.758.000 |
PUGLIA | 21.862.000 |
SARDEGNA | 9.214.000 |
SICILIA | 28.050.000 |
TOSCANA | 23.732.000 |
UMBRIA | 5.814.000 |
VALLE D’AOSTA | 850.000 |
VENETO | 26.010.000 |
TOTALE | 340.000.000* |
*a cui vanno aggiunti 10 milioni di fondi destinati al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per progetti sperimentali in materia di vita indipendente. |