Un recente studio condotto in Italia ha rilevato come la crisi economica, che ha colpito duramente il nostro paese, ha finito per incidere anche sulle abitudini alimentari degli anziani, una delle categorie più fragili, in particolar modo quelli con bassa istruzione e i risiedenti nelle isole e nelle regioni meridionali. Molti degli intervistati hanno infatti dichiarato di aver modificato la quantità e la qualità dei cibi, ripiegando oltretutto, in molti casi, nei discount dove i prezzi risultano essere più accessibili.
I dati raccolti hanno indicato una diminuzione dei consumi legati alla frutta, al pesce, alla verdura e ai prodotti a base di cereali. In caduta anche l’acquisto della carne, sia fresca che trasformata. Aumenta invece la vendita di latte, yogourt, pane e in parte i legumi, adoperati come alimenti compensativi. Addirittura il 7,7% del campione è risultato consumare meno di tre pasti al giorno (soprattutto tra quanti hanno un reddito mensile compreso tra i € 500 e i € 800).