Numerosi studi stanno dimostrando che la pratica e l’ascolto musicale, nel corso della vita, possono avere effetti benefici sulle funzioni cognitive, soprattutto nella terza età dove proprio la musica è riconosciuta come una delle pratiche in grado di alleviare i sintomi di alcune malattie neurodegenerative come il Parkinson.
Grande importanza assume la prevenzione, ovvero l’adozione di stili di vita sani e lo svolgimento di attiovità cognitivamente stimolanti per aumentare la “riserva cognitiva“. Alcuni studi, infatti, confermano che quanto più la vita è ricca di contatti e stimoli, tanto migliore sarà l’efficienza cerebrale grazie ad una maggiore vascolarizzazione e densità sinaptica, soprattutto tra gli anziani.
L’apprendimento della musica, dunque, non coinvolge solo le aree preposte all’udito, ma anche quelle del linguaggio, influendo sulle funzioni cognitive connesse alla percezione spaziale, mnemonica e cognitiva.