Nel giorno in cui il mondo ricorda con dolore e vergogna il bombardamento atomico di Hiroshima, rilanciamo con forza l’appello al Parlamento e al Governo italiano: si ratifichi il Trattato ONU sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) e si prenda una posizione chiara contro la folle corsa al riarmo in atto nel nostro tempo.
In un mondo lacerato da guerre, minacce e tensioni internazionali sempre più pericolose, il Trattato entrato in vigore il 22 gennaio 2021, rappresenta una svolta storica nella costruzione di un ordine mondiale fondato non sulla deterrenza della distruzione, ma sulla responsabilità condivisa, sul diritto internazionale e sul primato della vita umana.
Papa Francesco aveva affermato con chiarezza che è immorale non solo l’uso, ma anche il possesso e la produzione delle armi nucleari. Anche Papa Leone XIV ha recentemente rimarcato che “la prospettiva di una rinnovata corsa agli armamenti e lo sviluppo di nuove armi, incluse quelle nucleari, la scarsa considerazione degli effetti nefasti della crisi climatica in corso e le profonde disuguaglianze economiche rendono sempre più impegnative le sfide del presente e del futuro.”
La logica della deterrenza non garantisce la pace, ma perpetua il pericolo. È una logica antica, che oggi mostra tutta la sua inadeguatezza di fronte alle sfide globali, alle interdipendenze planetarie, alla necessità di salvare l’umanità dalla distruzione ecologica e nucleare.
L’Italia, Paese che ha fatto della pace un principio costituzionale e un tratto distintivo della sua presenza internazionale, faccia una scelta coraggiosa e lungimirante: aderire al TPNW, schierarsi per il disarmo nucleare, investire nella diplomazia, nella cooperazione e nella sicurezza condivisa. L’alternativa si chiama complicità e, di certo, porta ad un mondo meno sicuro, ad un futuro meno rispettoso della dignità umana.
In un tempo in cui la guerra sta interessando direttamente l’Europa e il vicino Oriente, con la sua scia di orrori e di distruzioni, ratificare il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari, come da anni chiediamo in sintonia con la Campagna “Italia, ripensaci!”, rappresenterebbe un forte messaggio di pace e un preciso invito, rivolto anche agli altri paesi Nato, ad abbandonare la logica della deterrenza nucleare.
Questo è il tempo della responsabilità. Questo è il tempo di dire: mai più Hiroshima. Mai più armi nucleari.
Emiliano Manfredonia, Presidente nazionale ACLI
Giuseppe Notarstefano, Presidente nazionale Azione Cattolica Italiana
Matteo Fadda, Presidente Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Francesco Scoppola e Roberta Vincini, Presidenti nazionali AGESCI
Cristiana Formosa e Gabriele Bardo, Responsabili nazionali Movimento dei Focolari Italia
Mons Giovanni Ricchiuti, Presidente Pax Christi Italia
Fonte: www.acli.it