“Mimmo era un militante appassionato e intelligente, – ha detto Emiliano Manfredonia, Presidente nazionale ACLI, – ed era prima di tutto un aclista, sempre legato alla causa della promozione degli interessi dei lavoratori e della difesa della democrazia. La sua grinta, sorretta da una profonda fede, ha contribuito a far superare momenti difficili e a rinnovare tanti aspetti in tutto il sistema Acli puntando sul talento e la formazione di ogni lavoratore”.
“A Mimmo Lucà il nostro ente deve molto – ha aggiunto il presidente del Patronato Acli , Paolo Ricotti – Lucà assunse la sua responsabilità in quei momenti bui, capendo che una organizzazione, per quanto prestigiosa, in sé non ha nessun valore, non può essere difesa in quanto tale, quello che contano sono gli uomini che la compongono, le loro competenze, la loro capacità di essere coinvolti in un progetto, in un obiettivo, che non si può raggiungere solo con un regolo in mano ma assumendosi dei rischi, sufficientemente grandi quanto i problemi da affrontare, e per farlo bisogna offrire a coloro che si coinvolgono, uno sguardo, una panoramica di un futuro sufficientemente lontano ma possibile, non evanescente ma fatto, passo per passo, di obiettivi comprensibili e quindi concreti. La sua morte improvvisa non ci impedirà di trovare, nei prossimi mesi, il tempo e lo spazio per onorarne il contributo essenziale che ci ha donato, celebrandone e ricordandone l’opera ancora viva e vitale per tutti noi.”
La vita di Mimmo Lucà è stata legata alle ACLI fin dagli anni giovanili, quando entrò a fare parte della Gioventù aclista della sua Torino, di cui divenne Segretario provinciale, venendo poi eletto nel Comitato nazionale di GA. Successivamente fu Presidente delle ACLI di Torino in una fase segnata dagli ultimi conati terroristici e dalle grandi ristrutturazioni industriali, in particolare alla FIAT.
Il Presidente Giovanni Bianchi lo chiamò a fare parte della Presidenza nazionale assumendo delicate responsabilità, soprattutto nell’ambito del Patronato, giungendo ad essere eletto Vicepresidente nazionale delle ACLI.
Da sempre legato agli ambienti politici della sinistra, all’inizio degli anni Novanta a Torino fu fra i promotori di un manifesto di cattolici per il rinnovamento della politica che di fatto aprì la strada alla candidatura a Sindaco di Valentino Castellani. Lucà ,eletto in Parlamento per il PDS nel 1994, vi rimase per cinque legislature. Dal 2006 al 2008 fu Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei deputati.
Soprattutto fu animatore e a lungo coordinatore nazionale del movimento dei Cristiano sociali, nato dall’ intuizione di Pierre Carniti ed Ermanno Gorrieri di creare uno spazio di organizzazione politica dei credenti nella sinistra. Quando il movimento terminò la sua parabola Lucà affermò che, di fatto, se non esisteva più una forza politica chiamata cristiano sociale i principi ed i valori che erano alla base del pensiero e della prassi sociale dei credenti erano comunque patrimonio di tutta la comunità ecclesiale.
In allegato il ricordo di Mimmo Lucà a cura del Patronato Acli
Fonte: www.acli.it