Forte preoccupazione è stata espressa dal segretario nazionale della Fap Serafino Zilio sulla situazione che si è venuta a creare in seguito alla sentenza del Tar del Lazio che ha parzialmente accolto il ricorso presentato dai familiari dei disabili che contestavano la previsione in base alla quale anche i contributi ricevuti a fine assistenziale vengono conteggiati con i redditi da valutare ai fine dell’Isee.
Si tratta dei contributi erogati dall’Inps o da altre amministrazioni, come le pensioni di invalidità e le indennità di accompagnamento, aiuti indispensabili per le famiglie con disabile.
Secondo il Tar è discriminatorio, nei confronti dei disabili minorenni ed anziani, la possibilità che il nuovo Isee dà ai disabili maggiorenni, senza coniuge e senza figli conviventi con i genitori, di indicare, per la richiesta di prestazioni sociosanitarie, un nucleo familiare ristretto, composto dalla sola persona con disabilità senza i genitori, beneficio di cui non godono i disabili minorenni nè i disabili anziani, che nel calcolo del loro reddito devono considerare anche quello di coniugi e figli non conviventi.
Questa situazione insieme alle problematicità riscontrate per avere in tempi congrui l’attestazione del nuovo Isee rischiano di far pagare ai cittadini soprattutto anziani e disabili queste difficoltà non mettendoli nelle condizioni di ottenere le prestazioni delle quali avrebbero diritto ha concluso il Segretario nazionale della Fap Serafino Zilio.