Nuova settimana, ma vecchie discussioni sulla pensione anticipata 2016 e soprattutto poche notizie confortanti per i lavoratori precoci che aspettano quota 41 da anni, e per le lavoratrici che chiedono una proroga dell’opzione donna che possa consentire loro di uscire in anticipo dal mondo del lavoro grazie al calcolo della pensione interamente con il sistema contributivo. Il ministro Giuliano Poletti ha confermato in queste ore, come riporta l’ANSA la certezza che nella prossima legge di stabilità ci sarà la flessibilità in uscita per le pensioni. La speranza è che venga ascoltata la proposta dei sindacati e magari trovi spazio la quota 41 per i lavoratori precoci, già chiesta da anni e presentata in parlamento da Cesare Damiano con il suo ddl 857. Damiano ha ricordato in questi giorni come l’attuale legge Fornero sulle pensioni, porterebbe un lavoratore precoce nei prossimi anni a lavorare per 43-44 anni di contributi prima di poter andare in pensione. Una cosa inaccettabile ed è per questo che la quota 41 resta l’unica via.
Il nodo delle pensioni è più intricato di quanto sembri, e i problemi non riguardano solo la pensione anticipata 2016 per i precoci, ma anche altre questioni come la proroga all’Opzione Donna, regime sperimentale che consentirebbe di uscire dal mondo del lavoro con 57 anni e 3 mesi in cambio di un ricalcolo dell’assegno interamente contributivo. Non va poi dimenticato il problema delle ricongiunzioni onerose tra diverse gestioni Inps, che spesso penalizza proprio le donne che si trovano con 35 anni di contributi alle spalle, ma avendo versato su diverse casse e avendo avuto carriere discontinue, non possono accedere alla pensione.
Il riscatto della laurea, e il problema della pensione anticipata per chi fa lavori usuranti, chiudono poi il quadro sulle pensioni.