Le cause dell’inappetenza nelle persone anziane sono multifattoriali: possono essere fisiologiche o più legate all’ambito psicologico. Dal punto di vista fisiologico, con l’età, alcune persone iniziano a riscontrare disturbi nella masticazione, un problema che può portare a ridurre l’introduzione di una quantità adeguata di un certo tipo di alimenti. Alcuni anziani hanno anche problemi di salivazione, e questo determina una riduzione dell’appetito perché porta con sé anche difficoltà nella deglutizione. Inoltre, spesso, l’anziano è soggetto a variazioni di tipo ormonale: in certi casi, anche una minima quantità di cibo introdotta può generare sazietà.
Il problema non è solo legato alla quantità, ma anche alla qualità: è necessario considerare la composizione della dieta, che nell’anziano può essere carente di proteine, con l’avanzare dell’età infatti si tende ad assumerne poche e questo comporta un rischio di deficit proteico. L’anziano deve essere stimolato di più, deve assumere una adeguata quantità di nutrienti e deve muoversi, perché la chiave sta proprio nella combinazione tra corretta alimentazione e attività fisica regolare, i due stimoli anabolici fondamentali per mantenere la sintesi proteica. L’attività più stimolante è l’allenamento alla forza, la contro-resistenza, ma non tutti gli anziani vogliono o possono praticare questa attività; in alternativa si può camminare, un esercizio che non richiede un grande impegno e può essere praticato da tutti. In generale, è consigliabile dedicare il giusto tempo al movimento, almeno tre volte a settimana