Questo Primo maggio si celebra con dati e tendenze drammatiche: milioni di persone hanno perso la propria occupazione o chiuso la propria attività, e molte persone in situazioni più fragili hanno perso anche le poche opportunità che avevano.
Ma in mezzo a questo dramma, che spesso reclama giustizia e riscatto da tante situazioni di diritti negati e di sfruttamento, troviamo volti e storie che ci consegnano una grande diffusa e popolare dignità, un coraggio e spesso anche una capacità di innovazione e ripartenza, come in molta industria.
In mezzo al dolore e alla sconfitta fiorisce anche la speranza e spesso qualche prospettiva alla quel agganciarci. Per affrontare la crisi dobbiamo puntare su tre aspetti strategici: conoscenza, collaborazione, conversione.
Il lavoro incarna e reclama una ripartenza che abbracci realmente tutti e permetta una profonda conversione non solo del sistema produttivo, ma ecologica, sociale e civile. Per questa ragione, per uscirne migliori, il coraggio del lavoro è il messaggio che vogliamo dare.
Fonte: www.acli.it