La Direzione Nazionale Acli dà l’indicazione di votare SI’ al Referendum sulla Cittadinanza mentre lascia libertà di scelta sugli altri quesiti riguardanti il lavoro
“La partecipazione al voto è il primo antidoto per non smantellare la democrazia. – ha dichiarato Emiliano Manfredonia a proposito dei quesiti referendari proposti dalla CGIL – Dobbiamo riconnetterci alla vita pubblica, ridare anche dignità alla vita partitica perché la democrazia non è solo l’andare o meno a votare ma è un impegno da vivere ogni giorno, aiutandoci a dare il meglio di noi e a non tenere indietro chi non ce la fa. I referendum, in un’epoca di disintermediazione, sono la più forte forma per rendere protagonisti i cittadini. Votare sì o votare no, e soprattutto scegliere di partecipare in questi mesi a iniziative di approfondimento sui quesiti per poi andare a votare, – ha concluso Manfredonia – significa prendere in mano il proprio destino. Per questo sosterremo in tutti i modi la partecipazione a questi referendum, ancora una volta fissati in una data che non aiuta la scelta di andare al voto.”
A proposito dei quesiti referendari la Direzione nazionale delle ACLI ha espresso un “Sì” al referendum che mira ad abbreviare i tempi per la concessione della cittadinanza italiana, per quanto evidentemente esso, per la sua natura puramente abrogativa, non sia conclusivo rispetto alla questione dell’integrazione dei migranti nel corpo politico e sociale del Paese. In merito agli altri quesiti sul lavoro, la Direzione Nazionale non dà un’indicazione di voto in quanto il referendum abrogativo non sembra essere lo strumento adatto per risolvere le questioni date anche se i quesiti referendari hanno sicuramente il merito di darci l’occasione di rimettere al centro della politica la questione della qualità e della dignità del lavoro.
Fonte: www.acli.it