Inchiesta Expo 2015: una nota del presidente delle Acli nazionali.
“Solo un marziano si potrebbe stupire di fronte all’inquietante quadro di degrado etico e civile che sembra emergere dall’inchiesta della procura milanese relativa agli appalti per Expo 2015. Perché dopo la prima tangentopoli degli anni Novanta poco o nulla è cambiato, se non la maggior disinvoltura e spudoratezza con cui gruppi di affaristi, vecchi e nuovi, agiscono a scapito dell’interesse e del bene comune. Tutto questo poi è facilitato dalla riduzione del controllo politico sugli atti di governo”, afferma Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli.
“Anche nel caso degli appalti per l’Expo” – prosegue il presidente delle Acli – “si sconta in modo evidentissimo l’indebolimento del controllo in un sistema che è sempre più sbilanciato sui poteri dell’esecutivo a tutti i livelli istituzionali. A volte anche un granello di sabbia può bloccare un cattivo ingranaggio, mentre la semplificazione della rappresentanza politica spesso non consente l’esercizio del controllo a quelle forze che non siano espressione di interessi dominanti trasversali.
Questa è l’altra faccia, quella esecrabile, della concentrazione del potere e della personalizzazione della politica e della ridicolizzazione del potere di controllo delle assemblee elettive. Ancora una volta la magistratura svolge una funzione di supplenza. Ma il problema ha delle radici profonde e sta nel venir meno di quelle evidenze etiche che dovrebbero stare alla base della vita pubblica e suggerire un miglior bilanciamento dei poteri, una democrazia in cui tutti sappiano di dover rendere conto a qualcuno, in sede politica prima che in quella giudiziaria, e non un sentimento di irresponsabilità che si sviluppa nel sottobosco della politica. Una democrazia che funziona non si può accontentare di scegliere chi governa ma deve trovare i modi per esercitare il controllo durante l’intera durata del mandato.
Un Paese che sa compiere la necessaria pulizia nella preparazione di un evento mondiale che ospita, tuttavia, si pone in qualche modo anche come modello per tutti quei Paesi che stanno preparando altri importanti eventi. Esprimiamo piena fiducia nell’operato della magistratura e siamo certi che l’accertamento della verità dei fatti non comprometterà l’impegno di coloro che in questo evento ci credono e contribuirà invece alla piena riuscita dell’Expo 2015.
Le Acli nazionali – conclude Bottalico – che partecipano al progetto della Fondazione Triulza che rappresenta le organizzazioni della società civile nell’evento dell’Expo, invitano a rafforzare la vigilanza perché l’ultimo tratto che ci separa dall’evento del prossimo anno si svolga all’insegna della trasparenza e della legalità e confermano il loro impegno per fare dell’Expo Milano 2015 una grande occasione di crescita, di scambio e di progettazione per la realizzazione di una società più equa e di uno sviluppo umano sostenibile, nella difesa dei diritti umani e del patrimonio naturale, nella diffusione della cultura della pace e della cooperazione, nella promozione di modelli economici etici e inclusivi”.