Per migliorare la memoria possono bastare semplici rimedi naturali come un tè alla menta o l’olio essenziale di rosmarino. A svelarlo sono le ricerche condotte al Dipartimento di Psicologia della Northumbria University, nel Regno Unito, presentati a Nottingham in occasione della conferenza annuale della British Psychological Society. D’altra parte, le stesse ricerche hanno dimostrato che camomilla e olio essenziale di lavanda esercitano un effetto totalmente opposto: calmano, rilassano e riducono le capacità mnemoniche.
Già in passato i ricercatori del Dipartimento di Psicologia della Northumbria University avevano dimostrato che la salvia, il ginseng, la citronella e il gingko biloba possono migliorare le performance cognitive. Nei loro nuovi studi hanno voluto concentrare l’attenzione sulla menta, rinomata per la sua capacità di migliorare l’attenzione. L’effetto dell’assunzione di un tè alla menta è stato confrontato con quello del consumo di camomilla e di acqua calda; ne è emerso che la menta migliora sia l’umore che le capacità cognitive, misurate mediante test specifici prima e dopo il consumo delle bevande. In questo modo il tè alla menta può aiutare a migliorare la memoria a lungo termine. Al contrario, la camomilla esercita un effetto calmante e sedativo che rallenta significativamente la memoria e riduce l’attenzione.
Una seconda ricerca condotta su individui di età superiore ai 65 anni ha previsto che i partecipanti trascorressero del tempo in stanze in cui veniva diffuso dell’olio essenziale di rosmarino, dell’olio essenziale di lavanda o nessun olio. In questo caso i test condotti hanno misurato la memoria prospettica, cioè la capacità di ricordare di fare qualcosa in un determinato momento o dopo avere ricevuto un sollecito. Ne è emerso che mentre l’olio essenziale di lavanda aiuta ad aumentare la calma riducendo, allo stesso tempo, la memoria prospettica l’olio essenziale di rosmarino migliora del 15% i risultati ottenuti ai test per la valutazione di questo tipo di memoria. “Questo [risultato] è potenzialmente molto importante perché la memoria prospettiva, ad esempio, ci permette di ricordare di prendere un farmaco in determinati momenti della giornata”, ha spiegato Mark Moss, direttore del Dipartimento di Psicologia della Northumbria University.
“E’ interessante osservare gli effetti contrastanti che diverse erbe possono esercitare sia sull’umore che sulla memoria, e la nostra ricerca suggerisce che possano esercitare effetti benefici, in particolare nelle persone anziane – ha commentato Moss – Se per il resto si è sani, allora questa ricerca suggerisce che c’è un modo per migliorare la memoria”.