Secondo una recente indagine di Domina, solo il 4% dei pensionati può permettersi una badante. Circa il 61% degli anziani ha un reddito complessivo al di sotto dei 20mila euro annui ovvero 14.600 spendibili al netto delle tasse. Il 21% dei pensionati ha un reddito tra i 20mila e il 29mila e soltanto il 16,1% superiore ai 29mila.
I costi annui per un lavoratore domestico variano da 2mila euro (per cinque ore a settimana) a oltre 16mila per un’assistenza di 54 ore con convivenza, con aumento medi dell’8% entrati in vigore a gennaio. Il margine di risparmio da destinare ad un aiuto per il pensionato medio è assai ridotto: la maggior parte può permettersi qualche ora a settimana per le pulizie ma appena il 7,5% può sostenere la spesa per un lavoratore a tempo pieno (40 ore), percentuale che scende al 4,1% in caso di anziano non autosufficiente che ha bisogno di una badante con formazione specifica e convivente (con contratto di 54 ore). Sono più di un milione i datori di lavoro domestico (il 67,4% dei quali over 60) che stanno affrontando gli aumenti previsti dal contratto.
Questa impennata dei costi potrebbe costringere quindi molti datori di lavoro ad optare per le assunzioni in nero.