Dal 1878 l’Annuario statistico italiano accompagna il percorso della statistica ufficiale, offrendo un patrimonio di dati statistici solido e ben strutturato e moltissime chiavi di lettura sui principali temi ambientali, sociali ed economici che interessano il Paese.
Questa edizione si presenta fortemente rinnovata nei contenuti, nella veste grafica e nelle modalità di diffusione. Ogni capitolo propone in apertura una sintesi dei dati più rilevanti, oltre a grafici e indicatori che guidano il lettore nell’interpretazione dei fenomeni.
I dati presentati nei 24 capitoli, con dettaglio regionale e generalmente riferiti al 2013, sono accompagnati da un confronto sintetico con i quattro anni precedenti .
Oltre che nella versione su carta, l’Annuario è disponibile attraverso una pagina web del sito www.istat.it, da dove è possibile scaricare le tavole in formato excel e accedere alla versione pdf fruibile anche dai più moderni supporti (e-reader, tablet, smartphone).
Vediamo i dati relativi al capitolo relativo a Popolazione e famiglie
Un milione di abitanti in più dell’anno precedente
Al 31 dicembre 2013 si contano in Italia 60.782.668 residenti (29.484.564 maschi e 31.298.104 femmine), oltre un milione in più rispetto all’inizio dell’anno (+1,8%). La ripartizione in cui si è registrato il maggiore incremento è il Centro (+3,3%); quella con il maggior numero di residenti è il Nord-ovest (16.130.725, il 26,5% del totale).
Nel 2013 i decessi sono stati 600.744, in calo rispetto all’anno precedente (612.883); più consistente è la riduzione delle nascite (514.308 contro 534.186 del 2012); di conseguenza il saldo naturale (-86.436) è più negativo rispetto a quello dell’anno precedente (-78.697).
Stranieri più di sette residenti su cento
Al 1° gennaio 2013 (ultimo dato disponibile) gli stranieri residenti sono 4.387.721 (l’8,3% in più di un anno prima) e costituiscono il 7,4% della popolazione complessiva. Il 28,3% dei cittadini stranieri proviene dall’Ue, il 24,3% dall’Europa centro-orientale e il 14,1% dall’Africa settentrionale.
Si vive sempre di più
Grazie alla costante riduzione dei rischi di morte a tutte le età, prosegue nel 2013 l’incremento della speranza di vita alla nascita: per gli uomini da 79,6 del 2012 a 79,8 anni e per le donne da 84,4 a 84,6.
All’interno dell’Unione europea solo la Svezia ha una situazione migliore per gli uomini (79,9 anni), mentre per le donne la speranza di vita è più alta in Spagna (85,5) e Francia (85,4) (dati 2012).
Al 1° gennaio 2013 l’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione over 65 e quella under 14) raggiunge il valore di 151,4% da 148,6% dell’anno precedente. Sul territorio, è la Liguria la regione con l’indice di vecchiaia più alto (238,2 anziani ogni 100 giovani) mentre quella con il valore più basso è la Campania (106,4%).
Nell’Ue a 27 paesi l’Italia si conferma al secondo posto, preceduta dalla Germania che ha circa 160 anziani ogni 100 giovani.
fonte comunicato stampa Istat