Sembra esserci un’importante novità per quanto riguarda lo studio dell’Alzheimer: in alcune persone sarebbe presente un meccanismo di difesa innato che permette di resistere alla neuro degenerazione causata da questa malattia, attivando una risposta cerebrale antiossidante.
A scoprirlo sono stati tre team di ricercatori che hanno collaborato nella realizzazione dello studio “Oxidative damage and antioxidant response in frontal cortex of demented and non-demented individuals with Alzheimer’s neuropathology”.
La presenza di meccanismi di difesa innati contro le neuro degenerazioni è stata scoperta in un gruppo di persone che, pur avendo nel proprio cervello le caratteristiche tipiche di questa demenza, non hanno mai sviluppato la malattia, né alcun tipo di declino cognitivo.
Il lavoro portato avanti dal team di scienziati e ricercatori delle diverse Università consente alle conoscenze sulla malattia dell’Alzheimer di progredire e ribadisce il ruolo della prevenzione dello stress ossidativo, come forma di resistenza alla neuro degenerazione provocata dalla patologia. Tutto questo può gettare le basi per nuovi e più specifici approcci terapeutici verso una patologia sempre più presente nella società odierna. Questi, secondo gli studiosi, saranno presumibilmente basati sull’attivazione delle difese antiossidanti attraverso un intervento mirato alla modulazione di specifiche molecole di microRNA.