La Fap-Acli esprime contrarietà e preoccupazione verso le parole del presidente dell’Inps Tito Boeri, considerando un errore limitare l’indennità di accompagnamento ai redditi bassi. Il presidente dell’Inps ha infatti proposto di graduare i contributi in base alle capacità reddituali delle famiglie, dando priorità ai redditi più bassi a discapito dei redditi più alti. Una pensione media si aggira al di sotto dei mille euro lordi al mese, dunque si presuppone che il cosiddetto “reddito basso” sia inferiore a quella soglia e che, di conseguenza, saranno numerosi gli anziani e i disabili penalizzati dall’eventuale manovra. Una badante regolarmente assunta, infatti, costa tra i 1.200 e i 1.500 euro al mese: togliere l’accompagnamento potrebbe significare ridurre le possibilità di mantenere una tale figura spesso tanto importante come ausilio nello svolgimento anche delle più semplici faccende quotidiane. «Si è fatto ben poco per ridurre i mega-stipendi – è l’opinione condivisa della Segreteria nazionale della Fap, – per eliminare gli sprechi della macchina pubblica e per avviare una lotta all’evasione fiscale e contributiva, dunque appare iniquo e paradossale tentare di risparmiare a spese degli invalidi non autosufficienti, cioè la categoria più fragile dell’intero assetto sociale. L’entità del problema è già stata colta anche da alcune testate consultabili on-line che, nei titoli degli articoli, hanno sentenziato “Addio all’indennità di accompagnamento”».
Alla luce della sensibilità dimostrata dal ministro del lavoro e delle politiche sociali Poletti, la Fap-Acli si augura che il governo si dissoci da questa proposta per non lasciare molte famiglie in apprensione. Lo stesso appello è rivolto ai soggetti attivi nel Terzo Settore per una protesta collettiva verso questa dichiarazione che suscita preoccupazione e disagio negli strati più deboli della popolazione proprio perché va paradossalmente a colpire coloro che avrebbero maggiormente bisogno di solidarietà e di vicinanza.