Un nuovo studio – da presentarsi al meeting annuale della European Association for the Study of Diabetes (EASD) – che si terrà ad Amburgo dal 2 al 6 ottobre, invita a valutare un altro potenziale impiego dell’acido acetilsalicilico: 100 milligrammi al giorno di aspirina (che corrisponde al “basso dosaggio”) nelle persone dai 65 anni in su sono associati a una riduzione del 15 per cento di di sviluppare diabete di tipo 2.
Uno studio in proposito ha dimostrato che il trattamento con aspirina ha ridotto l’incidenza del diabete e ha rallentato l’aumento della glicemia a digiuno nel tempo tra gli anziani inizialmente sani
I risultati del nuovo studio, almeno per ora, non impongono però una modifica delle linee guida sull’uso dell’aspirina come prevenzione.