Di seguito il comunicato stampa del Presidente di HappyAgeing, l’Alleanza Italia per l’Invecchiamento Attivo, cui aderisce anche la FAP ACLI.
Milano, 11 novembre 2020 –“Siamo di fronte ad un paradosso, fino allo scorso anno la sanità pubblica doveva rincorrere gli over 65 per convincerli a proteggersi da influenza, polmonite ed herpes zoster, quest’anno sono le persone a rincorrere i vaccini, anche qui in Lombardia dove il Covid-19 sta colpendo duro e proteggere gli anziani da altre patologie è prioritario”. Così Michele Conversano, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di HappyAgeing, ha aperto il suo intervento nel corso dell’evento “Vaccini, la cura passa dalla prevenzione” organizzato oggi dalle componenti lombarde di Spi Cgil, FNP Cisl e Uilp in collaborazione con HappyAgeing.
“Fino allo scorso anno c’era il problema di non raggiungere la copertura vaccinale ottimale, ora c’è il problema opposto: adulti e anziani chesi lamentano perché non vengono chiamati per il vaccino e perché, anche cercando, non lo trovano in farmacia. È innegabile che il problema riguardi anche la Lombardia, dove il sistema sanitario è al limite a causa dei ricoveri legati alla seconda ondata della pandemia e potrebbe davvero essere messo in crisi dalla diffusione del virus influenzale o dello pneumococco tra le persone over 65, le più esposte alle complicanze della malattia Sars-CoV-2. Il problema è opposto ma l’origine è sempre la stessa: le politiche vaccinali nel nostro Paese troppo spesso mancano di programmazione e proattività. Era prevedibile – ha sottolineato Conversano –che con la pandemia la richiesta sarebbe aumentata, sono state le stesse istituzioni a spingere – giustamente – in questo senso, ma tra il dire e il fare, cioè il vaccinare, sono stati fatti degli errori e si è arrivati a metà novembre senza una tempestiva strategia di somministrazione”.
Le
parole di Conversano richiamano in maniera evidente le posizioni già espresse
da HappyAgeing nel documento ‘Vaccinazioni dell’adulto/anziano
nella stagione 2020/2021’ lo scorso 1° ottobre a Roma. Nel documento si ribadiscono
diverse necessità, tra le quali:
– istituire urgentemente l’anagrafe vaccinale dell’adulto e dell’anziano,
condivisa tra Dipartimenti di Prevenzione, Medici di Medicina Generale e Medici
Specialisti e di conseguenza organizzare la chiamata attiva di adulti e anziani
per tutte le vaccinazioni previste dal “Piano Nazionale di Prevenzione
Vaccinale (PNPV)”;
– fare campagne di informazione e sensibilizzazione;
– prevedere la gratuità per tutte le coorti previste dal Piano.
Nello stesso documento alle Regioni e alle ASL si richiede la tempestività nella programmazione e nella ricezione dell’innovazione scientifica e tecnologica. Azioni necessarie già in passato e che a maggior ragione sarebbero state necessarie ora, anzi, ieri, prima della seconda ondata della pandemia.