XIV Domenica del Tempo Ordinario

Fuori tutto tace. È stata una giornata intensa di incontri, ascolto e condivisione. Ho celebrato la Messa in una delle nostre comunità più lontane, dove riesco ad arrivare solo una volta al mese. Vorrei essere più presente, avviare un gruppo di catechesi per i bambini, ma le distanze e gli orari complicano un po’ le cose. Comunque, ci organizzeremo per far partire la catechesi prima di ottobre, ne sono sicuro.

Eva, la nostra sagrestana tuttofare, aveva la febbre ma è venuta lo stesso per preparare la Messa. Lavora in una fabbrica di mattoni dalle cinque del mattino fino alle sei di sera. Si cambia al volo e corre in cappella a sistemare l’altare e le sedie. E oggi, anche se bruciava di febbre, non ha voluto mancare. Le ho detto di tornare a casa a riposare, ma è rimasta fino alla fine, seduta in fondo con il volto stanco e gli occhi arrossati.

Mentre medito questo brano di Vangelo, penso a Eva e a tanti fratelli e sorelle che ho avuto la grazia di incontrare in questi anni di missione. Sono convinto che anche i loro nomi siano scritti nei cieli, insieme a quelli di tutti gli uomini e le donne che sono stati crocifissi con Cristo e hanno scelto la via del servizio e dell’amore. Un esercito di fratelli e sorelle appassionati del Regno, che con la loro vita hanno mantenuto viva e palpitante la fede in Gesù di Nazareth. Uomini e donne spogliati di tutto, ma non della loro dignità di figli amati.

È vero: Gesù vuole discepoli nudi, spogli di ogni sicurezza materiale. La loro unica ricchezza è quell’uragano di passione che riempie la loro vita, è la fiducia totale nell’amore del Padre. Camminano come agnelli in mezzo ai lupi, sapendo di poter essere sbranati da un momento all’altro. Lo sanno bene, ma soprattutto sanno che il Signore cammina con loro e li invia ad annunciare che il Regno è vicino. Niente e nessuno può distrarli da questa missione. Un esercito immenso, chiamato e inviato ad annunciare che con Gesù la vita può essere diversa, che non siamo condannati alla mediocrità, che possiamo essere uomini e donne felici, e che ciascuno di noi ha una missione unica e speciale.

don Roberto Seregni