Lo sappiamo bene: è nei momenti di prova che emerge la nostra vera essenza, nelle difficoltà si rivela con forza la verità di ciò che siamo. Anche per Gesù è lo stesso. Forse, leggendo questo affascinante brano di Luca, dovremmo parlare della “prova di Gesù” più che delle sue “tentazioni”. Lo Spirito Santo non lo conduce nel deserto per testare la sua capacità di resistere al nemico, ma per rivelare la profondità del suo essere. Attraverso questa prova, il lettore del Vangelo scopre cosa significa, per Gesù, essere Figlio di Dio. Il Maestro dimostra una tranquilla superiorità: il divisore non scalfisce minimamente la sua serena e totale dedizione alla volontà del Padre. È come se Luca ci volesse dire: “State tranquilli, potete fidarvi di Gesù, perché nemmeno il diavolo in persona è riuscito a farlo vacillare per un solo istante”.
Se leggiamo con attenzione il testo, vediamo che le prove che Gesù affronta nei suoi quaranta giorni di deserto sono le stesse che hanno segnato il cammino del popolo d’Israele nell’esodo. Ma Gesù non cade, non si lascia ingannare. È pronto a guidare il nuovo popolo di Dio, la Chiesa, nel cammino della libertà.
Mi sembra significativo che la Quaresima inizi proprio da qui, dal deserto. Anche noi, in questi quaranta giorni, siamo invitati a camminare con Gesù, a lasciarci mettere alla prova dalla vita, a prendere contatto con il nostro vero essere e a liberarci di tutto ciò che ci appesantisce. La Quaresima è un tempo di rinnovamento, la primavera dello Spirito: tutto ciò che in noi è secco e morto deve lasciare spazio alla novità di Cristo e fiorire sotto il soffio del Suo Spirito.
La Quaresima è un tempo di vita nuova e di rigenerazione. Prendila sul serio: approfitta di questi giorni per cercare la tua vera felicità, per riscoprire dentro di te la presenza e la forza di Cristo, che ti sostiene nelle prove della vita. E la notte di Pasqua, davanti alla luce calda del cero pasquale, potrai dire con le parole di Paolo: «Per me il vivere è Cristo» (Fil 1,21).
don Roberto Seregni